Pensieri Metropolitani

Per Tutti | Inghilterra

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    ~ The Huntress Princess
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    Titolo: Pensieri Metropolitani
    Fandom: Axis Powers Hetalia
    Personaggi: Inghilterra (Arthur Kirkland)
    Genere: Introspettivo, Malinconico
    Rating: Verde
    Avvertimenti: OneShot
    Conteggio Parole: 626 (FiumiDiParole)
    Note: 1. Sempre per Francis<3 Monotona? No<3 Semplicemente ti meriti tutto quello che scrivo<3
    2. Scritta per la Maritombola indetta da Maridichallenge con prompt: 47. Metropolitana
    3. Partecipa al Calendario dell'Avvento: 6 Dicembre con prompt "Non è strano che a Natale qualcosa ti faccia rattristare tanto? Non so esattamente cosa ma è qualcosa a cui non dai molta importanza non avendolo provato in altri momenti."(K. Bosher).
    4. Partecipa al The One Hundred Prompt Challange indetto da BlackIceCrystal. Con prompt 47. Emozioni
    5. Partecipa a FiumiDiParole.

    { Pensieri Metropolitani ~



    Alle sue orecchie giungeva una musica allegra, sgangherata e un po' stonata, accompagnata da una voce roca. Non era musicale né attirava le folle, ma era gioviale ed il fatto che a cantare fosse un barbone lasciava interdetto Inghilterra.
    Non capiva come quell'uomo senza una casa, che la notte pativa il freddo, potesse cantare con un sorriso tra le labbra screpolate un'allegra canzone natalizia.
    Era un controsenso, forse era un modo come un altro per ottenere qualche spicciolo in più o forse era un espediente per non farsi abbattere dalla sua povertà in un periodo dell'anno in cui, si diceva, tutti erano più buoni e felici.
    Di certo per Inghilterra cambiava ben poco. Natale o meno lui era sempre malinconico, anche se doveva ammettere che sentiva più forte il peso di quella tristezza.
    Era come se qualcosa si fosse aggiunta alle sue spalle non appena era iniziato il periodo natalizio, e lui non sapeva assolutamente dare un nome al motivo di quella malinconia.
    Il barbone nonostante tutto continuava a cantare e le persone che si apprestavano a prendere la Metropolitana, affaccendate da chissà quale commissione, passavano oltre ignorandolo.
    Inghilterra però, seduto in una panchina in attesa della sua corsa, continuava ad ascoltarlo e si riempiva di domande.
    Come poteva un momento così bello come il Natale riuscire a portare sia allegria che sconforto?
    Era contro ogni logica.
    Quel barbone non possedeva niente ed era 'felice' mentre lui, una ricca Nazione, si trovava con le spalle cariche di quell'assurda malinconia che non aveva né un nome né un significato.
    Certo, Inghilterra aveva su di sé anche il peso dell'intera popolazione inglese ma non era solo quello... era un qualcosa che solitamente non lo colpiva, non ci faceva mai caso. Si rendeva conto di quelle sensazioni solo a Natale.
    Sbuffò e cercò di concentrarsi su qualcos'altro - tipo su una donna che cercava di far smettere di piangere suo figlio - ma l'allegra melodia continuava ad insinuarsi in lui senza che potesse allontanarla o ignorarla.
    Imprecò mentalmente contro quella felicità che a lui mancava e, mentre una voce robotica avvertiva i presenti in quella metropolitana dell'arrivo della loro corsa, decise di alzarsi.
    In quel momento desiderava solo rientrare a casa, prepararsi una calda e rassicurante tazza di tea nero e riprendere il ricamo che aveva iniziato la sera prima: si prospettava una serata decisamente piacevole per Inghilterra.
    Leggermente rincuorato da quel pensiero seguì inizialmente la folla che si accalcava presso la linea gialla di sicurezza, ma ancora una volta la musica del barbone lo attirò, entrando in lui con quella sua spensieratezza: voleva che smettesse di attaccarlo con quell’allegria.
    Grugnì qualcosa di incomprensibile, era più che altro un verso, e mettendo mano al suo portafoglio andò verso l’uomo con passo spedito.
    Una vocina gli diceva cinica che sicuramente si sarebbe comprato una bottiglia di un qualche alcolico con quei soldi, ma la mise a tacere mentre buttava una banconota da 50 nella custodia della chitarra del barbone che, magicamente, smise di suonare.
    “ Signore...”, esordì l’uomo con tono stupito.
    “ Non dire niente.”, tagliò corto Inghilterra, guardando il suo mezzo giungere e fermarsi.
    “ Grazie.”, rispose invece il barbone, un sorriso sincero gli illuminava . “ Grazie a lei potrò far vivere un felice Natale alla mia famiglia.”
    L’inglese borbottò qualcosa e, imbarazzato, si allontanò dall’uomo che cantava solo per la famiglia, cantava per rallegrare qualcuno... quel barbone aveva delle persone che dipendevano da lui proprio per quello a Natale non sentiva il peso della sua povertà perché erano felici di essere insieme e gioivano di quel poco che avevano.
    Inghilterra non era particolarmente stupito ma, improvvisamente, quel peso che gravava su di lui si era fatto leggermente meno opprimente.
    Sorrise appena, così poco da non mostrare minimamente il cambiamento, e si accomodò in uno dei posti liberi: forse quel Natale non sarebbe stato poi così orribile neanche per lui.

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    Edited by p r i n c e s s KURENAI ~ - 10/12/2010, 01:21
     
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  2. Nea-chan
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    Solo ora mi sono accorta dell'esistenza di questa fanfic, ma, per fortuna, non ho perso tempo a dedicarne la lettura. xD
    Dunque...in questa fanfic vediamo un Inghilterra malinconico tormentarsi sul significato del Natale.
    Essendo una Nazione che vive sin dalla notte dei tempi, non è difficile immaginare tutta la solitudine e tutta la sua tristezza che cova dentro di sè di non avere qualcuno con cui condividere le gioie e i dolori.
    Purtroppo essere rappresentante di una Nazione implica moltissimi sacrifici che di certo spezzano il cuore e l'unico modo che si ha per sopravvivere al dolore è diventare forti, temprare la propria volontà e il proprio spirito in modo tale da non piegarsi più dalla disperazione.
    Anche se talvolta ciò può comportare un indurimento interiore.
    Comunque, ritornando alla fanfic, la tua analisi su Inghilterra e sul suo carattere sono davvero impeccabili.
    Hai mostrato per quello che è realmente, svincolandolo dal contesto comico della serie originale cui di solito ci si abitua a vederlo.
    Le sue molteplici sfumature caratteriali sono così perfette che si ha l'impressione di essere dentro di lui, nel senso letterale della parola.
    Stlisticamente parlando, la fanfic non presenta affatto delle sbavature lessicali e grammaticali e la sintassi è tutt'altro che imperfetta o banale.
    I miei più sinceri complimenti, davvero! <3
    E con questo, ho detto tutto.
    Alla prossima! <3





    See ya! <3<3<3<3
     
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1 replies since 6/12/2010, 17:49   109 views
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