6. Éclaircissements

NC-17 | Spagna/Francia, Russia/America, Prussia/Cina

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    ~ The Huntress Princess
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    Titolo: Ah, l’Amour...
    Titolo del Capitolo: Éclaircissements
    Fandom: Axis Power Hetalia
    Personaggi: Francia (Francis Bonnefoy), Spagna (Antonio Fernandez Carriedo), America (Alfred F. Jones), Russia (Ivan Braginskij), Prussia (Gilbert Weillschmidt), Cina (Yao Wang)
    Genere: Introspettivo, Erotico
    Rating: Rosso
    Avvertimenti: Lemon, Yaoi, What if? (E Se...)
    Conteggio Parole: 1901 (Word)
    Note: 1. Nessun background storico, ho inserito l’avvertimento What If perché si tratta in ogni caso di una modifica della storia dato che le cose che scrivo non sono accadute.
    2. Capitolo scritto per dare qualche chiarimento visto l’accanimento che è stato rivolto verso un personaggio che, alla fin fine dalla mia ottica, non ha alcuna colpa.
    3. Versione Betata.

    { Ah, l’Amour ~
    - 6. Éclaircissements -



    “ Francis! Francis apri, dannazione!”
    Gelato nella sua posizione, con la schiena appoggiata al petto di Antonio, si volse verso la porta dove una voce fin troppo conosciuta lo pregava di aprirlo, sbattendo forte le mani contro la porta.
    “ Arthur...”, ansimò al movimento dello spagnolo che, sentendo a sua volta l’inglese fuori dalla stanza, si fermò.
    “ Che ci fa qui?”, borbottò seccato, sentendo chiaramente la voglia dell’amico svanire mentre cercava di alzarsi per correre sicuramente alla porta.
    “ Francis! Francis... vieni ad aprirmi... ti prego...”, continuò Inghilterra, smettendo di bussare e, come sospinto da chissà quale spirito, il francese si alzo del tutto, facendo uscire l’amante dal suo corpo che, frustrato, lo afferrò per il braccio.
    “ Francis! Che stai combinando?”, sibilò.
    Francia lo guardò per poi fissare di nuovo l’uscio.
    “ Vado da lui. Ha bisogno di me.”, ribatté deciso.
    “ Ha bisogno di te solo quando America lo scarica. Te ne rendi conto che ti stai distruggendo a causa sua?”
    Il biondo non rispose abbassando lo sguardo sulla mano abbronzata dell’amico stretta sul suo polso. Lo sapeva, lo sapeva benissimo, e non gli importava, era uno stupido - e sapeva benissimo anche questo - ma non poteva lasciare Arthur solo.
    “ Francis... please... open the door…”, lo pregò ancora Inghilterra facendo tremare Francia.
    “ Devo...”, mormorò.
    “ No, non devi. Ti sta usando Francis, sono oltre cinquecento anni che gli muori dietro e che questa storia va avanti... dovresti averlo capito che non ti ama. Está usándote. Sei una persona fantastica, meriti di più di quel bastardo. Molto di più.”
    Il francese sorrise triste, senza nascondere i sentimenti dietro la sua bella faccia come era solito fare.
    “ Lo so che non mi ama e che mai lo farà. So che mi usa e che sempre lo farà. Ma io lo amo e non posso lasciarlo solo quando sta male, è l’unico momento in cui lui ha bisogno di me…”, mormorò per poi venire bloccato di nuovo contro il divano dal corpo di Antonio.
    “ Per oggi lascialo. Solo oggi. Tanto tornerà sempre quando avrà bisogno della sua ruota di scorta.”, sussurrò prima di baciare l’amico, incontrando subito la lingua di Francis sulla sua.



    Alfred si sollevò sul gomito per guardare in viso l’amante e si lasciò sfuggire un sospiro.
    “ Ivan perché te ne stai lì imbronciato? Ci siamo chiariti infondo.”, si lamentò America.
    “ Mh...”, mugugnò il russo, continuando ostinato a fissare il soffitto.
    “ Avevo bevuto ed ero irritato per colpa tua.”, continuò a piagnucolare l’altro.
    “ Mia?”, domandò con tono innocente e stupito Ivan.
    “ Sì. Perché non puoi passare un’intera giornata a dire che vuoi invadere Spagna.”
    Io voglio invadere Spagna.”, confermò. “ Non so perché tu ti arrabbi tanto.”, proprio non lo capiva.
    “ Perché io sono un eroe e dovrei salvare Spagna. Poi...”, tirò infantilmente il labbro inferiore in fuori, distogliendo lo sguardo. “ Sono geloso.
    “ Ma voglio i girasoli.”
    “ Ivan! Vuoi più bene a me o ai girasoli?”, esclamò salendogli addosso.
    “ A te anche se vai a letto con Inghilterra.”
    “ Avevo bevuto.”, ripeté. “ Ad è successo solo una volta.”
    “ Ma ci sei andato...”
    “ Mi ha traviato lui. Arthur era mezzo ubriaco e mentre litigavamo mi iniziato a baciarmi infilandomi le mani nei pantaloni... mi ha quasi stuprato!
    “ Ma ci sei stato.”
    Ehhhh... dopo ho ceduto e mi sono sfogato. Ma io amo te Ivan. Altrimenti sono sarei tornato qui per chiarire con te.”
    “ Mh...”
    Ivan~
    Un sorriso genuino e infantile illuminò il volto del russo che, abbracciando Alfred, lo bloccò di nuovo sotto di sé.
    “ Lo so. Ma mi... riscalda il cuore sentirtelo dire.”, rispose facendo ridere America.
    “ Il mio piccolo Ivan...”, mormorò carezzandogli il viso. “ Sei dolcissimo.”
    “ Io?”
    Yeah.”, annuì con convinzione, conosceva benissimo il suo ragazzo e sapeva che aveva bisogno di continue conferme sui suoi sentimenti. Troppe volte era stato tradito e abbandonato, ed era anche cresciuto in un posto impervio e solitario, il suo Ivan doveva essere rassicurato e Alfred non si sarebbe mai stancato di ripetergli quanto lo amava.



    Gli carezzò il capo, sorridendo con dolcezza, mentre l'ascensore riprendeva la sua corsa, interrotta poco prima da Inghilterra.
    " Yao~", lo chiamò il tedesco, cercando di incontrare lo sguardo dell'asiatico che fuggiva dal suo, imbarazzato. " Ehi..."
    Gilbert, ovviamente, non si diede per vinto e, senza riuscire a nascondere un sorrisetto divertito dalla situazione, inizio a punzecchiargli la guancia arrossata con l'indice, con il chiaro intento di farlo reagire.
    " Smettila, aru...", si lamentò in risposta Yao dopo l'ennesimo colpetto dell'indice, allontanandogli la mano con un movimento secco e abbassando ancora una volta lo sguardo. Si sentiva a disagio come non mai - forse si era sentito peggio solo quando suo fratello, Hong Kong, li aveva beccati insieme appena qualche settimana prima.
    Gilbert, sinceramente, adorava vederlo arrossire in quel modo, trovava il volto del cinese meraviglioso e adorabile in quello stato: con le labbra imbronciate, gli occhi liquidi per l'imbarazzo e le tenere guance deliziosamente rosse. E anche se il fatto di non essere lui ad aver causato quel rossore, ma quell'idiota di Inghilterra che aveva interrotto il loro amichevole incontro sull'ascensore un po' lo irritava, gli bastava vederlo con quell'espressione per dimenticare certi sgradevoli particolari.
    " Mi vuoi dire che hai?", domandò senza celare un tono ironico, sapeva già la risposta ma sapeva anche che, se Cina parlava, si sarebbe calmato... a modo suo ovviamente, ed era altrettanto ovvio che al tedesco sarebbe piaciuto parecchio.
    " Sei idiota o cosa, aru?", esclamò subito Yao con voce arrabbiata. " Ci hanno beccati mentre... mentre...", faticava perfino a dirlo.
    Infondo anche per Cina era strano pensare di avere una relazione con Gilbert - relazione poi era una parola grossa, facevano solo sesso: nessun sentimento, perché era quello che voleva il tedesco e che si era convinto di volere anche il cinese - e l'idea che altri, oltre Hong Kong e Germania, potessero sapere di quello che c'era tra di loro lo metteva fortemente a disagio. Inoltre erano stati visti da Inghilterra, una delle Nazioni che più odiava al mondo, e questo non serviva di certo a calmarlo.
    Di conseguenza, in un moto di imbarazzo, tornò a nascondere il viso nell'incavo del collo dell'ex Prussia.
    " Non avevo neanche le mani nei tuoi pantaloni.", ribatté all'istante Gilbert. " Sfortunatamente e fortunatamente - perché sarebbe stato frustrante - non stavamo ancora facendo nulla... mh...", un morso sul suo collo da parte del cinese lo fece mugolare: doveva essere una punizione ma era decisamente piacevole.
    " Sei un idiota, aru...", si lamentò Yao.
    " Un magnifico idiota.", lo corresse prontamente il tedesco, costringendolo a guardarlo in viso. " Inghilterra non parlerà e non farà le scenate di gelosia di tuo fratello. Ora possiamo riprendere con la nostra piacevole occupazione?", l'ascensore si fermò in un leggero campanellio.
    " Ma..."
    Li avevano visti! E se iniziava a girare la voce?!
    " Ne parliamo in camera.", continuò Gilbert tagliando corto e, senza dargli il tempo di ribattere, lo trascinò fino alla sua camera - sapeva che lì dentro non avrebbero parlato, avrebbero fatto qualcosa di molto più produttivo, ma era un modo come un altro per chiudere lì il discorso.
    " Ci sarà sicuramente Germania. È meglio... evitare per oggi...", mormorò Yao guardandosi attorno come se, da un momento all'altro, tutte le camere dovessero aprirsi, e ogni Nazione fosse lì, pronta, per vederli insieme.
    " West non c'è.", rispose aprendo la porta della stanza che occupava con Ludwig che, come aveva appena detto, non era lì. Se conosceva abbastanza bene il fratello, doveva sicuramente essere dal Damerino e, anche se non capiva bene cosa Lud ci trovasse nell'austriaco di tanto interessante, in quel momento era decisamente felice di quella relazione - vera, non come la loro.
    Quindi la camera, appena richiusa a chiave, era solo sua e di Cina e non poteva desiderare altro.
    " Ora siamo soli. Nessuno ci disturberà finalmente.", commentò, appoggiando la chiave su un mobiletto dell'ingresso e, sorridendo malizioso, si avvicinò a Yao che si era inoltrato nella stanza. Ancora rosso in viso, il cinese, si era seduto sul divano che stava davanti all'entrata e, imbronciato in quel suo modo assolutamente adorabile, aveva puntato i suoi grandi occhi castani su Gilbert che, senza nascondere un'espressione compiaciuta e impaziente, gli si avvicinò posandogli le mani sulle spalle.
    Si chinò fino a poterlo baciare sulle labbra, limitandosi inizialmente solo a carezzarle con le sue - beandosi dei tremiti che percorrevano il corpo dell'amante - poi, con la lingua ne tracciò i contorni lentamente, poco prima di penetrarle e approfondire il contatto.
    Yao esitò solo un attimo poi, allacciandogli le braccia al collo, rispose con passione, segno che si stava già lasciando andare.
    Aveva imparato a conoscere abbastanza bene quel vecchietto dall'aspetto di un ventenne e sapeva quando stava per cedere e quando no. Non per niente Gilbert gli era andato dietro per mesi, cosa alquanto strana ma anche ovvia, perché nessuno poteva resistere così tanto al suo fascino e se il cinese era stranamente in grado farlo né valeva sicuramente la pena il fargli una corte serrata. Poi aveva anche ottime argomentazioni per convincerlo, perché il tedesco era convinto di una cosa: dopo parecchi secoli passati a sottomettersi, Yao aveva bisogno di sfogarsi, di fare sesso senza essere costretto e senza impegno, e lui, modestamente, era la persona adatta. Non voleva impegnarsi con nessuno - lui non era come il Damerino che era così codardo e incapace che era andato a sposarsi per nascondersi, letteralmente e non, sotto le sottane ungheresi - e nel sesso era un Dio - sfidava chiunque a dire il contrario.
    Alla fine, ovviamente, aveva fatto cedere il cinese che, contro ogni aspettativa, si era rivelato meglio di quanto si aspettasse, e perciò la loro non-relazione andava avanti da ormai qualche settimana con risvolti particolarmente eccitanti - e non si riferiva assolutamente al farsi beccare mentre erano insieme.
    Yao, infatti, dopo averlo abbracciato nella foga del bacio, aveva iniziato a strusciargli si addosso come un gatto in un chiaro invito che, Gilbert, non poteva rifiutare e, tirandoselo in braccio si infilò nella camera accanto, al centro della quale stava un letto matrimoniale che il cinese non riuscì ad ignorare.
    " Tu e Germania... dormite qui, aru?", chiese con malcelata curiosità, mentre l'altro lo faceva distendere sul morbido copriletto.
    " Teoricamente sì visto che siamo come sposati.", spiegò, sciogliendo con maestria i legacci dell'abito di Cina - la prima volta aveva strappato via l'intero vestito solo perché non riusciva a slegare quei maledetti nodi, ma ormai non ne aveva più bisogno: apprendeva in fretta, soprattutto se si trattava di spogliare qualcuno.
    " Ah..."
    " Ma in pratica lui o dorme da Austria, come in questo caso, o sul divano. Il letto è solo nostro, Yao.", dichiarò, soffiando sulla pelle messa a nudo poco prima di posarvi le labbra con dolcezza e brama: voleva averlo e non poteva aspettare.
    " Mh... bugiardo, aru.", ribatté il cinese, chiudendo gli occhi.
    " Puoi dire tante cose...", mormorò Gilbert, mordicchiandogli un fianco. " Ma non che sono bugiardo."
    " Guarda che so che in questo letto ti sei fatto altre Nazioni, aru...", mugugnò l'altro emettendo un basso versetto simile ad un miagolio.
    " Geloso?"
    Yao riaprì gli occhi fissandolo con decisione e con le guance ancora arrossate.
    " No."
    Il tedesco sorrise e, abbassandogli i pantaloni e l'intimo, si godette per qualche istante la bellezza del corpo sotto di sé, carezzandolo prima con lo sguardo e poi con le mani.
    " Non sono bugiardo.", continuò. " Il letto, ora, è solo nostro. Vedi forse qualcun'altro?", chiese, passando le dita sull'interno della coscia vicino alla pelle sensibile.
    " Mmh..."
    " Ti mancano le parole, eh Yao?", insinuò divertito, sfiorando con l'indice i testicoli, causando un gemito al cinese. Adorava vederlo in quello stato: nudo, eccitato e totalmente, completamente, nelle sue mani. Gli piaceva avere quel potere e l'idea di potergli fare tutto quello che desiderava ma, nonostante ciò, non sarebbe mai riuscito a fargli tutto quello che gli passava per la testa, si bloccava e non ne sapeva il perché: ma era un fatto decisamente ignorabile dinnanzi a quello che stava per fare al suo amante.




    Edited by p r i n c e s s K U R E N A I ~ - 6/2/2010, 16:15
     
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  2. SupeRota
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    Sì, lo so che mi starai odiando per questo, e siccome sono anche io una di quelle persone a cui errori di battitura sfuggono sempre SO quanto è irritante che lo facciano notare gli altri XD
    Ma penso anche che possa servire a rendere il testo più pulito, tutto qui ^^
    Quindi, se hai un briciolo di pazienza, ti segnalo i pochi errori che ho trovato <3

    [...]né valeva sicuramente la pena il fargli una corte serrata.
    Il né dovrebbe essere un ne ^^

    [...]che, Gilbert, non poteva rifiutare[...]
    Hai separato verbo e soggetto con una virgola.

    Ora, ho lanciato una serie di URLETTI quando ho letto la parte RusAme.
    Perché sono così IC, ma così IC, ma così stupidamente, genuinamente, incredibilmente IC da commuovere quasi. Sono infantili, bisbetici, sinceri come solo loro possono essere. E sono bellissimi, ecco. Semplicemente bellissimi.
    Anche la parte su Prussia e Cina mi è piaciuta, incredibilmente. E lo dico perché questo pair è stata una sorpresa, per me XD Non ci avevo mai pensato. Oh, ma ti sono venuti bene, specialmente Yao.
    Che dire? complimenti <3
     
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  3. »Assassin Panda´
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    Ok, forse potrei rimangiarmi ciò che ho detto su America, anche se non potrei mai cambiare la mia idea su di lui. Però con Russia l'ho trovato stranamente tenero, e ciò mi piace. Insomma, alla fine sono due coccolosi XD
    So che quelle recensioni che ho scritto prima probabilmente sono come quelle di certe fans che ti hanno recensito un tempo che hanno avuto la mia stessa reazione e hanno attaccato Alfred, ma la mia opinione rimane quella: con Arthur è stato un bastardo U_U La prossima volta dovrei pesare bene ciò che dico XD

    Passiamo alla scena con Prussia e Cina.... niente da dire, sto letteralmente morendo nella mia bava XD
    Adoro come rendi Cina, è lascivo ma non si lascia mai sottomettere, e Gilbert, beh, mi è apparso tenero quando ha detto che Cina merita di fare sesso senza esserne obbligato <3
    In fondo penso che ci sia un pizzico di gelosia nelle parole di Cina <3
    E mi piace anche l'accenno Germania/Austria, che come coppia mi ispira moltissimo *A*
     
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2 replies since 14/11/2009, 13:37   424 views
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