How much?

NC-17 | Newton Geiszler/Hermann Gottlieb

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    ~ The Huntress Princess
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    Titolo: How much?
    Fandom: Pacific Rim
    Personaggi: Newton Geiszler, Hermann Gottlieb
    Genere: Introspettivo, Erotico
    Rating: Rosso
    Avvertimenti: Oneshot, Slash, Lemon
    Conteggio Parole: 870
    Note: 1. L’amore mio voleva del p0rno ed ho fatto questo X°D
    2. Se ve lo chiedete... no: non è betata XD




    Da quanto tempo stavano 'giocando' in quel modo?, si chiese Hermann in un improvviso lampo di lucidità.
    " Un quarto d'ora o forse poco di più", rispose mentalmente, chiudendo gli occhi nel sentire i mugolii compiaciuti che il suo amante stava emettendo.
    Da quanto era eccitato? Quale era la sua media di tempo per quanto riguardava il coito? Con la penetrazione il tempo si sarebbe ridotto?
    Forse per avere una risposta più precisa doveva calcolare anche la sua età, la frequenza con la quale si masturbava, il livello d'eccitazione e...
    « Hermann! Non pensare e scopami!»
    ... e quella maledettissima variabile emotiva, nota come Newton Geiszler, che da sola era in grado di fargli raggiungere l'orgasmo.
    Strinse i denti, muovendo d'istinto il bacino per far scontrare il suo sesso sulle natiche di Newton senza però penetrarlo.
    Si sentiva fuori da ogni schema predefinito e la cosa non poteva che spaventarlo.
    Hermann era ben conscio di essere un maniaco del controllo con un disturbo compulsivo che lo costringeva a cercare di dare un numero ed una spiegazione logica a qualsiasi cosa. Era diventato un modo come un altro per distrarlo, per aiutarlo a mantenere i problemi lontani… una cosa che, con il passare del tempo, si era trasformata in un lavoro.
    Quindi per lui era davvero difficile ragionare con il corpo - riuscire a penetrare Newt che lo stava quasi implorando - e non con il cervello.
    Non era in grado di lasciarsi andare, non senza aver prima fatto dei calcoli e pianificato quanto doveva accadere... perché lui doveva sempre e comunque avere il controllo di ogni cosa, anche di quell'amplesso che di logico aveva ben poco.
    « Herm! Ti prego!», esclamò al limite della sopportazione Newton, spingendo il bacino verso di lui e portando una mano tra le sue gambe per iniziare a masturbarsi.
    Il suo corpo era una macabra opera d'arte, constatò Hermann con la bocca socchiusa nell'osservare il suo amante toccarsi.
    Quei Kaiiju erano di cattivo gusto, eppure il fisico del suo collega lo attirava ed eccitava come mai nessuno prima di lui.
    Deglutì a vuoto nel sentire i suoi gemiti, accompagnati dai movimenti lascivi del bacino, e chiudendo ancora gli occhi tentò di ritrovare la concentrazione.
    Agì inutilmente, soprattutto quando il suo corpo si mosse contro la sua volontà, trasformando quella pressione in una vera e propria richiesta d'ingresso che non gli venne negato.
    Newton era caldo e stretto. Accogliente ed anche arrendevole mentre si apriva per lui al suo lento passaggio, donandogli dei rumorosi versi di piacere.
    Hermann mugugnò a sua volta, fermandosi come per permettere all'altro di abituarsi anche se in realtà era lui stesso ad avere bisogno di quell'attimo di pausa, stravolto dalle sensazioni che stava provando.
    Newt lo chiamò più volte, incoraggiandolo ad andare avanti con più decisione, cingendogli poi le spalle con le braccia per attirarlo a sé e coinvolgerlo in un lungo bacio.
    Sospirò ancora, rilassandosi contro quelle familiari labbra, e si costrinse a spingere ancora facendo dondolare il bacino avanti e indietro per aprire un passaggio nella calda carne del suo amante.
    « Herm... datti ah... una m-mossa», lo incoraggiò di nuovo Newt, stringendo la presa delle sue braccia come per impedirgli di andare via.
    Per un momento Hermann provò quasi a concentrarsi sul numero di spinte, la velocità dei respiri ed i battiti del cuore - cose che lo avrebbero indubbiamente fatto calmare -, ma tutto quello su cui aveva basato la sua esistenza sembrava volergli sfuggire via, lasciando solo spazio al pericoloso istinto che aveva sempre cercato di soffocare.
    Non poteva fermarlo né dare un freno alle frenesia che inesorabilmente lo spingeva ad aumentare il ritmo di quei movimenti, affondando completamente nel corpo di Newton per poi abbandonarlo in attesa delle spinte successive che non tardarono ad arrivare.
    Ansimava senza più ritegno, sfiorando le labbra di Newt con le sue ad ogni movimento, lasciando che fosse l'istinto a guidarlo in quell'amplesso... a fargli sentire l'orgasmo ormai prossimo ed il corpo di Newt chiudersi attorno a lui vittima degli spasmi.
    Neanche il ben presente fastidio alla gamba sembrava essere in grado di fargli mantenere i piedi per terra.
    Continuava a spingere e a gemere incontrollato, nella sul testa solo Newt e nient'altro.
    I suoi versi. Il corpo che lo cercava ed accoglieva. Il profumo. Le mani. L'espressione persa mentre raggiungeva l'apice del piacere.
    Tutto.
    Esisteva solo Newton nei suoi pensieri, e con quella sorprendente idea - così lontana dal suo solito essere cinico e controllato - raggiunse l'orgasmo riempiendo il corpo del suo amante con il suo seme e soffocando i gemiti con un bacio.
    " Perfetto", pensò ancora scosso, uscendo dal suo corpo lentamente ed appoggiando la fronte sul petto dell'altro.
    Lentamente quella frenesia iniziò a scivolare, lasciando dietro di sé un chiaro senso di soddisfazione.
    Sorrise tra sé e sé - era forse… felice?! -, accogliendo poi stancamente e senza troppi problemi la sua normale indole che lo spinse ad iniziare a contare i battiti dei loro cuori che pian piano iniziarono a placarsi.
    Si chiese quanti ne avrebbero condivisi e quanti ne mancavano prima di poter dare un nome ai loro sentimenti... ma per il momento non riuscì a darsi una risposta - o forse non voleva darsela -, lasciando invece che quel sempre più regolare ritmo cardiaco ed il profumo di Newt - insieme al suo tenero ma possessivo abbraccio - lo cullassero fino a farlo addormentare.






     
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