[Pacific Rim] Random Variable

Per Tutti | Newton Geiszler/Hermann Gottlieb

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    ~ The Huntress Princess
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    Titolo: Random Variable
    Fandom: Pacific Rim
    Personaggi: Newton Geiszler, Hermann Gottlieb
    Genere: Introspettivo, Fluff
    Rating: Verde
    Avvertimenti: Oneshot, Slash, What if? (E se...)
    Conteggio Parole: 600
    Note: 1. La mia OTP su Pacific Rim resta la Hansencest… ma non potevo non scrivere qualcosa su questi due cosettini così carini çAç <3
    2. Hermann è sposato con una modella inglese di nome Vanessa e stanno per avere un figlio (informazione presa da Pacific Rim: Man, Machines & Monsters). Nella fic ho cambiato un po’ la situazione. Lui e Vanessa hanno divorziato <3
    3. Dedicata all’amore mio che si è visto Pacific Rim solo per farmi felice ù_ù<3
    4. Non betata >w<


    7yjkjHV



    « Allora...»
    La voce di Newt pericolosamente vicina al suo orecchio riportò Hermann bruscamente alla realtà, facendolo quasi saltare sul posto e costringendolo a dimenticare per qualche attimo i festeggiamenti che si stavano tenendo nello Shatterdome dinnanzi a quell'importante vittoria appena conquistata - un successo ottenuto con non pochi sacrifici, ma la terra era finalmente salva.
    « Non dovremo più lavorare insieme», continuò l'uomo con un tono vago ma divertito.
    « Un vero sollievo, non credi?», ribatté Hermann piegando le labbra in un piccolo sorriso.
    « Già. Sei un pessimo collega! Tu e i tuoi numeri...»
    « Avevo ragione sul terzo evento!»
    Era una chiara frecciatina - il sorrisetto di Newt parlava chiaro - ma per lui era stato impossibile non infervorarsi.
    Era il suo lavoro. La logica e i numeri non erano mai sbagliati!
    « Noi», precisò in risposta l'altro scienziato mostrandosi soddisfatto e compiaciuto, « Avevamo entrambi ragione».
    Hermann sbuffò, scuotendo poi il capo quasi rassegnato. Per una volta doveva proprio dare ragione al suo collega.
    « Te lo concedo».
    « Detto questo, visto che non saremo più colleghi... pizza? Io e te, ovviamente».
    « Pizza?», ripeté lo scienziato spiazzato da quella chiara proposta così anomala ed inaspettata.
    « Sai, quella cosa rotonda. Dove vengono messe cose sopra come pomodori, formaggio, funghi...», spiegò divertito Newt.
    « L-lo so che cosa è una pizza!», esclamò stizzito, « Perché dovremo andare insieme?»
    « Per quello che ho visto durante il drift».
    Quell'affermazione stupì non poco Hermann, e una volta superato quel breve momento di confusione cercò di assumere di nuovo un'espressione più controllata.
    « Temo ti stia confondendo», ribatté gelido nel tentativo di preservare una certa immagine.
    Era assurdo come Newt - lo scienziato dalla personalità di un maledetto ventenne - riuscisse sempre a fargli perdere il controllo. Mai in vita sua aveva incontrato una persona così indisponente... eppure così importante.
    Non era stato semplice ammetterlo a sé stesso - soprattutto dopo il divorzio con Vanessa - ma Newt era diventato una parte essenziale della sua vita.
    Una costante indispensabile da quando avevano iniziato a lavorare insieme.
    Colleghi e rivali con due correnti di pensiero ben diverse che, in quell'ultima occasione, si erano unite per raggiungere un'unica soluzione.
    Da quando Newt era diventato così speciale? Non era in grado di definire una data fatta di numeri ed ore ben precise, e quello lo metteva non poco a disagio, ma non poteva cambiare ciò che provava.
    « Sai che non mi sto confondendo. Ero nella tua mente così come tu eri nella mia», insistette l'altro con sicurezza, costringendo Hermann a dargli suo malgrado ragione - per l'ennesima volta durante quella giornata!
    Aveva visto tutto - l'infanzia del suo collega, l'adolescenza e gli studi... ed anche qualcosa che non si sarebbe mai aspettato di vedere -, così come lo stesso Newt.
    Per ovvie ragioni non aveva dato peso a ciò che aveva visto durante la connessione con il suo collega - aveva sulle spalle il peso dell'intera terra da salvare! -, ma in quel momento che doveva fare?
    Non esistevano calcoli e schemi ben precisi in una situazione simile, non con Newton come costante principale.
    La sua sola presenza era un'incognita troppo complessa. Una variabile imprevedibile perfino per uno scienziato del suo calibro.
    Che cosa doveva fare?
    Come doveva comportarsi?
    Doveva... lasciarsi andare?
    « Allora... pizza?», insistette Newt, sorridendo ancora.
    Hermann esitò ma alla fine non poté non concedersi un sospiro. Tra la confusione e tutti quei dubbi comprese di poter seguire un'unica strada.
    « E pizza sia», accettò, tentando di non sembrare troppo entusiasta.
    Solo percorrendo quella via a lui sconosciuta poteva dare una definizione a tutto quello.
    Tuttavia, pur non volendo ammetterlo, in cuor suo era già in grado di darsi una spiegazione e suo malgrado non si trattava né di logica né di matematica.



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    Outside a Saint, Inside a Devil
    1cgRNvi


    E visto che ci sono vi spammo anche la mia prima storia originale! :3


    UlsF25T




     
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