At least once in a lifetime

NC-17 | Venus Van Dam/Tig Trager

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  1. #Michelle
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    ~ The Huntress Princess
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    Titolo: At least once in a lifetime
    Fandom: Sons of Anarchy
    Personaggi: Tig Tragger, Venus Van Dam
    Genere: Introspettivo, Erotico
    Rating: Rosso
    Avvertimenti: Oneshot, Lemon
    Conteggio Parole: 1840
    Prompt: Tig Trager/Venus Van Dam, "Amo provare ogni cosa nella vita"
    Note: 1. Scritta per il p0rnfest #7.
    2. Adoro questi due çAç Venus è bellissima e Tig… è Tig! Andiamo! Si può odiare quell’uomo?!
    3. Dedicata prima di tutto al mio amore ed anche a Phoenixstein che shippano questi due *O*
    4. Non betata quindi perdonate gli errori ç_ç


    Koqg2nC



    Tig aveva un motto: " Provare ogni cosa almeno una volta nella vita".
    Non gli importava quanto fosse 'disgustoso' o 'inumano', lui doveva provare ogni singola cosa. Aveva scopato con un cadavere una volta - e gli era ‘piaciuto’ -, aveva anche molestato un'animale - quello era stato meno piacevole viste le conseguenze -, ed aveva fatto orgie con uomini e donne senza distinzioni.
    Ma Venus... Venus era diversa.
    Lei era una di quelle donne che non si potevano semplicemente scopare e poi mollare - non era una croweater. Con Venus non si potevano fare ‘stronzate’, lei era una di quelle per cui Tig avrebbe messo la testa a posto - per modo di dire, ovviamente.
    « Hai tutto quello che un uomo può desiderare, bellezza», commentò, facendo scorrere lo sguardo sulle forme della donna, « Tette enormi ed un cazzo duro». Venus ridacchiò, insinuando le dita tra i capelli di Tig.
    « Dipende dall’uomo, honey». Tig sorrise, e chinandosi tra le sue gambe le leccò l’ombelico, lasciando che il suo mento sfregasse sull’erezione che le mutande nascondevano appena.
    « Assolutamente», acconsentì, « Ma per me sei perfetta».
    La donna sospirò e piegò le labbra in un sorriso malizioso che costrinse Tig a stringere le gambe per cercare di contenere l’eccitazione.
    « Spero tu sia tanto bravo con la bocca tanto quanto lo sei con le parole», rispose con tono zuccheroso, giocando con i riccioli dell’uomo.
    Tig allora le carezzò i fianchi, afferrando l'elastico dell'intimo per poterlo far scorrere verso il basso.
    « Non ti deluderò, piccola», mormorò prima di far calare le proprie labbra sul sesso della donna. Strinse la bocca sul glande, leccandolo e succhiandolo fino a quando non la sentì sussultare ed emettere un verso compiaciuto.
    Soddisfatto da quella reazione, Tig aprì ulteriormente la bocca per ingoiare lentamente l’erezione.
    Stava maledettamente bene in quella situazione. Potevano prenderlo per il culo quanto volevano... ma stava proprio dove voleva stare: tra le gambe di Venus a succhiarle il cazzo come se non ci fosse un domani.
    Piegò il capo, muovendolo avanti ed indietro sull'asta eretta fino a spargere la propria saliva fino alla base. Succhiò ancora ed ancora, stringendo le labbra e respirando furiosamente con il naso, accompagnando poi i suoi movimenti con le dita che scivolarono prima sulle cosce e poi sui testicoli, manipolandoli fino a far sussultare la donna.
    « Andiamo, tigre...», lo incoraggiò Venus, stringendo ancora la presa sui capelli dell'uomo ed allargando le gambe per permettergli di muoversi come meglio desiderava, e Tig non si fece pregare oltre.
    Tirò indietro il capo, facendo sfregare i denti sull'erezione della donna, fino a farla scivolare fuori dalla sua bocca.
    Si leccò le labbra, alzando lo sguardo su Venus e sul florido petto che si alzava ed abbassava al ritmo del suo respiro. Tornò allora su di lei, baciandole il ventre per poi risalire sul seno, leccando i capezzoli fino a sentirli diventare duri sotto le sue attenzioni.
    « Sei bellissima», commentò, cercando con la mano il lubrificante abbandonato sul comodino.
    « Non mi compri con tutti questi complimenti», ribatté lei, prendendogli il viso tra le mani.
    Tig sorrise e si sporse su di lei per baciarla.
    « Sì, lo so», assentì, cercando di aprire il tubetto del lubrificante, venendo però bloccato da Venus.
    « Finisci di spogliarti», mormorò, mordendogli un labbro, « E vediamo anche la tua mercanzia».
    L'uomo annuì sollevandosi sulle ginocchia per aprirsi i pantaloni rapidamente. Li abbassò insieme ai boxer, cercando poi di sfilarseli senza allontanarsi troppo dal caldo corpo di Venus... riuscendo solo dopo qualche tentativo - forse un po' goffo vista la situazione e la posizione - a spogliarsi del tutto.
    « Non male», commentò Venus allungando la mano per carezzargli il petto, giocando brevemente con la peluria che lo ricopriva, « Distenditi», ordinò e Tig, curioso, non poté far altro che ubbidire a quell'ordine.
    Era in suo potere. Avrebbe fatto di tutto per compiacerla.
    Venus si sollevò lentamente fino a mettersi a cavalcioni di su lui, muovendo lentamente il bacino sull'erezione dell'uomo.
    « Vuoi questo, tigre?», chiese, lasciando che il sesso di Tig sfregasse tra le sue natiche.
    « Assolutamente sì», esalò lui, alzando i fianchi per andarle incontro.
    « O vuoi che sia io a scoparti?», domandò ancora, portando una mano sui testicoli dell'uomo, stringendoli con sicurezza.
    « Oh ma... puoi farmi quel che vuoi», dichiarò boccheggiando, sgranando poi gli occhi carico di aspettativa quando Venus gli prese il tubetto del lubrificante.
    Le labbra della donna erano piegate in un sorrisetto malizioso, e Tig non riuscì a non trattenere il respiro quando la vide aprire con una lentezza quasi estenuante il tubetto, spremendolo poi sulle dita.
    Venus sfregò le falangi tra di loro, spargendo il gel trasparente con attenzione prima di spostarsi, abbandonando il corpo dell'uomo.
    « Voltati», ordinò con quel suo tono zuccheroso che fece sospirare Tig.
    Le diede allora le spalle, puntando le ginocchia sul materasso e tenendo il sedere ben sollevato, in attesa della sua prossima mossa.
    La prima cosa che avvertì furono le labbra di Venus che andarono a tracciare le cicatrici dei morsi.
    « Ti piace essere morso?», chiese, muovendo la bocca contro le natiche.
    « Gelosa, bellezza?», ribatté.
    « Un poco», commentò Venus, sfregando i denti sulla pelle senza però morderlo.
    « Mordimi...», la pregò qualche istante dopo, ricevendo come premio una bassa risata che lo fece tremare.
    « Adoro sentire gli uomini pregarmi», dichiarò, facendo sorridere anche Tig prima di morderlo lentamente e di premere le dita umide contro l'apertura.
    L'uomo sussultò emettendo un alto gemito nel sentire i denti su di sé.
    « Cazzo sì...», mugugnò, « Potrei venire anche solo... per questo...», aggiunse a bassa voce, piegando il busto più in avanti ed allargando un poco le gambe.
    Venus sorrise contro la sua pelle, leccando il segno dei suoi denti mentre con le dita continuava a tracciare i bordi ruvidi dell'apertura di Tig.
    Lo stuzzicava, premendo le falangi solo per poi allontanarle e far mugugnare l'uomo, decidendo di dargli quello che desiderava solo quando dalla bocca di Tig uscirono delle suppliche ben chiare.
    Spinse allora le dita dentro l'orifizio, allargandolo e scivolando sul lubrificante.
    L'uomo si lamentò un poco per l'intrusione, ma il desiderio lo spinse a chiederle ancora di più. Sempre di più.
    Si lasciò fottere dalle dita di Venus senza alcuna vergogna, ansimando e sospirando contro il cuscino.
    Iniziò presto a muovere anche il bacino a quello stesso ritmo, cercando di imporle la velocità che desiderava e la giusta posizione per farlo impazzire.
    La donna lo assecondò riuscendo sin da subito a strappargli dei bassi mugugni d'apprezzamento.
    « Suppongo non sia la prima volta», commentò d'un tratto Venus, sfilando le dita lentamente.
    Tig scosse il capo.
    « Amo provare ogni cosa nella vita», ammise, sentendo già la mancanza di quelle falangi che si muovevano veloci dentro il suo corpo ed avvertendo al tempo stesso la necessità di qualcosa di più grande.
    Si leccò le labbra, andando poi con la mano ad afferrare uno dei preservativi sul comodino - sospirando e mugugnando ancora quando sentì la bocca di Venus tornare sulle sue natiche per percorrere con la lingua le cicatrici.
    « Voltati, tigre», dichiarò la donna permettendogli di rigirarsi nel letto, aggiungendo poi con tono quasi più affettuoso un: « Voglio guardarti mentre lo facciamo».
    Tig sorrise nel sentire quelle parole, dolci ma al tempo stesso eccitanti, ritrovandosi poi ad alzare il bacino quando Venus prese uno dei cuscini per metterglielo sotto i fianchi per avere una posizione più comoda.
    Per Tig tutto quello era, per modo di dire ovviamente, 'nuovo', perché non era mai stato 'sotto' in quel modo. Secondo il suo punto di vista, il guardare qualcuno in faccia mentre si scopava era, come dire, 'troppo intimo'. Quando era stato lui a prenderlo nel culo - e viceversa - si trovava sempre a quattro zampe... ma Venus era diversa anche in quello.
    Tig a causa sua non aveva mai desiderato tanto essere scopato in vita sua, né si era mai sentito così coinvolto e 'piacevolmente sottomesso' - Venus era una dominatrice in fondo, e lui trovava immensamente erotico il farsi dominare in quel modo.
    La osservò incantato mentre indossava il preservativo, sospirando quando la vide masturbarsi lentamente per farlo aderire sull'asta. Si scambiarono una breve occhiata maliziosa e Tig non poté far altro che allungare le braccia per attirarla a sé.
    « Scopami», ghignò, infilando le dita tra i suoi capelli e baciandola con foga.
    Venus mugugnò contro la sua bocca, rispondendo con altrettanto trasporto e cercando con la mano di guidare la sua erezione sull'orifizio dell'uomo.
    La punta sfregò lentamente contro l'apertura, molestandola e carezzandola prima di premere con più decisione.
    Il corpo di Tig rifiutò quasi istintivamente quell'intrusione, ma cercando di concentrarsi su quei baci - e sul seno che fregava dolcemente sul suo petto ad ogni leggero movimento di Venus -, tentò di rilassarsi.
    La donna sembrò volersi prendere un tempo che parve quasi infinito a Tig prima di entrare in lui con una vigorosa spinta. Era stata paziente, e facendo ondeggiare i fianchi, aveva atteso che fosse l’uomo stesso a permetterle di penetrare nel suo corpo.
    Era stato ovviamente fastidioso - anche per Tig che tra morsi, risse e ferite da arma da fuoco, poteva vantare un’alta sopportazione del dolore -, ma dopo alcune spinte incerte entrambi trovarono il giusto ritmo e la posizione per trasformare l’iniziale disagio in piacere.
    Tig la strinse ancora in un abbraccio, continuando a carezzarle i capelli e a mugugnare contro le sue labbra ad ogni affondo - accompagnando talvolta quei movimenti con dei bassi: « Oh sì… così… ahh… ancora, baby», che sembrarono quasi incitare Venus ed aumentare il ritmo.
    La donna si limitò a gemere con l'incrementarsi della necessità e dell'intensità di quell'amplesso, tant'è che dovette quasi mordersi le labbra per non gemere troppo forte. Tig stesso faticò a trattenere i propri versi, muovendo al tempo stesso i fianchi per assecondare Venus.
    L'orgasmo li colse entrambi qualche attimo dopo. Tig venne con dei caldi getti contro la mano della donna, senza riuscire ad impedire al suo corpo di inarcarsi e di intrappolare in una calda prigione il sesso di Venus, che muovendo ancora un poco il bacino, si lasciò a sua volta andare ad un gemito vagamente acuto.
    Soddisfatto per l'orgasmo appena provato, l'uomo ricadde con la schiena sul materasso, fissando il soffitto con un sorriso in volto e lasciando che la sua amante riprendesse fiato appoggiandosi contro il suo petto.
    Cercò di abbracciarla, sentendosi quasi in dovere di coccolarla - restando poi piacevolmente stupito quando si rese conto che non si trattava di 'dovere' ma di 'volere'.
    Venus tuttavia scivolò via dal suo abbraccio, e si allontanò scendendo dal letto per buttare nel cestino il preservativo usato.
    L’uomo la osservò muoversi per la stanza, grattandosi pigramente la pancia prima di mettersi quasi seduto quando Venus tornò vicino a lui, baciandolo e carezzandogli il mento con la punta delle dita.
    « Vorrei restare qui con te, tesoro», dichiarò con voce roca, spostandosi lentamente verso l’orecchio, « Ma non sono solita concedere l’esclusiva a qualcuno».
    Tig ovviamente sospirò chiudendo gli occhi, provando un vago senso di delusione per quelle parole - aveva davvero sperato di poter avere ‘qualcosa’ con Venus.
    La donna si allontanò, e dopo essersi sistemata di nuovo il vestito addosso gli rivolse uno sguardo divertito.
    « Un giorno però potrei cambiare idea», esordì con tono quasi dolce, « Ed in quel caso tu sarai il primo della lista, tigre».


     
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