Whore

NC-17 | Tendo Choi/Chuck Hansen

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  1. #Michelle
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    Titolo: Whore
    Fandom: Pacific Rim
    Personaggi: Chuck Hansen, Tendo Choi
    Genere: Introspettivo, Erotico
    Rating: Rosso
    Avvertimenti: Oneshot, Slash, HandJob, OralSex
    Conteggio Parole: 1875
    Prompt: Chuck Hansen/Tendo Choi, “ Sei una puttana”
    Note: 1. Scritta per il p0rnfest #7.
    2. Dedicata al mio amore<3
    3. Come potete ben notare… non è betata. La correggerò in seguito!





    Tendo non sa se Chuck Hansen sia mai stato definito “puttana” da qualcuno, ma l’unica cosa che riesce a ripetere è: « Sei proprio una puttana».
    Non lo dice con cattiveria, è solo il fatto che quel ragazzino sboccato ed indisponente sia in grado di farlo impazzire in quel modo ad infastidirlo - per modo di dire, non è realmente un ‘fastidio’.
    Chuck però non commenta, e continua a stringerlo contro il suo petto un braccio e a masturbarlo con l’altra mano.
    Tendo non può vederlo da quella posizione - sono seduti sul bordo del letto, e lui sta dando le spalle a Chuck che, abbracciandolo, gli lecca il collo e l’orecchio -, tuttavia può benissimo immaginare le espressioni del giovane Hansen. Sa che le sue labbra sono piegate in un sorriso tra il compiaciuto ed il divertito… e sfortunatamente è ben consapevole di non potersi realmente arrabbiare con quel ragazzo.
    Se si trova in quella situazione è in gran parte colpa sua, perché Chuck non ha fatto altro che stuzzicarlo, donandogli i soprannomi più disparati - partendo da “Elvis” fino ad arrivare a quelli più imbarazzanti.
    È stato lui ad arrendersi. Chuck non lo ha costretto a fare niente.
    Quindi non può proprio permettersi di lamentarsi. E i gemiti che non riesce a trattenere, e la sua erezione umida ed arrossata, sono suo malgrado una prova ben palpabile del suo apprezzamento… tuttavia vorrebbe con tutto se stesso che il giovane Hansen la smettesse con quel gioco per darsi una mossa.
    Potrebbe facilmente aprir bocca e dirgli di farla finita - no, non ‘pregarlo’: Tendo non si abbasserebbe mai a tanto -, ma non è certo che le sue parole giungano dal cervello alle labbra con lo stesso significato e tono di partenza.
    Intanto Chuck continua a leccarlo - non è una sua impressione, ma il ragazzo sembra avere una particolare attenzione per il suo tatuaggio - e a muovere lentamente la mano prima sull’asta poi sui testicoli.
    Le dita di stringono di tanto in tanto, pizzicano e massaggiano la pelle dura e sempre più umida, prima di iniziare a sfregare l’erezione con foga fino a fargli sollevare il bacino per andare incontro a quelle carezze.
    Chiude gli occhi, geme cose assolutamente senza senso tremando da capo a piedi… poi, quando inizia quasi a vedere i ‘fuochi d’artificio’, Chuck smette di toccarlo e allontana del tutto la mano. Ed è quello a portare Tendo sull’orlo della follia.
    Stringe i pugni sulle ginocchia di Chuck - potrebbe allontanarlo, ma non ne ha la forza.
    « M-maledetto bastardo!»
    « Ti piace, Elvis?»
    Ancora la lingua che lo tocca sul collo ormai umido ed arrossato, ancora quella voce calda e maliziosa.
    Vorrebbe non rispondere, ma l’indice ed il pollice del ragazzo vanno puntualmente a stringersi sulla punta del suo membro, e l’unica cosa che può fare è gemere come una puttana - e la cosa potrebbe pure farlo arrossire se il suo volto non fosse già scarlatto.
    « Andiamo, vecchio…», insiste Chuck divertito, « Ti basta poco…»
    « S-sei… una puttana»
    La voce di Tendo suona ovviamente poco convinta ma almeno non è arrivato a pregare quel ragazzino che, in tutta risposta gli dona una risata, morbida e compiaciuta, contro il suo orecchio - e Choi trema nel sentirla vibrare contro di lui.
    « Mi consola sapere che non sono solo»
    La risposta del ragazzino ruba a Tendo un grugnito di disapprovazione, ma quando Chuck stringe ancora il pugno sull’asta dura, leccandogli di nuovo il collo fino a scivolare verso l’orecchio, l’uomo non riesce a sentirsi per davvero seccato.
    « Ora… scopati la mia mano».
    « Come… c-cazzo…»
    Tendo gli vorrebbe chiedere con quale coraggio riesce a dire quelle cose, come può essere così maledettamente eccitante, ma vorrebbe anche sapere da dove arriva quella voglia di scopare proprio con lui - in fondo lo ha visto girare attorno a Raleigh, comportandosi come un moccioso dell’asilo con la bambinetta più graziosa della classe.
    Ovviamente però il suo corpo, scosso dai brividi, blocca ogni singola parola sostituendola con dei nuovi gemiti.
    Tendo vorrebbe anche trattenersi e non ubbidire all’ordine di quel ragazzino, ma quando le dita di Chuck iniziano a carezzare il suo sesso non riesce a non alzare il bacino per andargli incontro.
    Ripete quel movimento, alzandosi ed abbassandosi, e spinge l'asta sul palmo del giovane Hansen fino a far aumentare gradualmente il ritmo ed i gemiti.
    Tira il capo indietro e geme chiudendo gli occhi, iniziando a scoparsi la mano di Chuck come gli era stato detto di fare - si vergogna per aver ceduto in quel modo, ma il danno ormai è fatto.
    « Sei bravissimo, Elvis», si congratula Chuck - tra tutti i soprannomi, quello è il suo preferito -, e Tendo stringe le labbra e continua a muovere il bacino.
    Contro la schiena sente anche l’erezione del ragazzo e distrattamente si chiede come sarebbe sentirla dentro di lui, poi sconvolto da quel pensiero, scuote il capo perché no: non può pensare o anche solo desiderare una cosa simile.
    Si da dello stupido più e più volte, ma per quanto sia stizzito da quell'idea, Tendo si ritrova presto a dimenticarla per continuare a scopare quella maledetta mano come se da quei movimenti dipendesse la sua stessa vita.
    Choi può vederlo solo con la coda dell'occhio, ma ancora una volta è certo che Chuck stia sorridendo davanti alle sue reazioni.
    Non commenta, né lo sfotte con qualche stupido nomignolo, si limita però a stringere il pugno sul suo sesso e a pizzicargli un capezzolo con l'altra mano.
    Tendo geme ancora, piantando le mani sulle ginocchia di Chuck per aumentare il ritmo.
    Per un istante ha paura che quel ragazzino allontani la mano, impedendogli di venire, ma quando l'orgasmo lo raggiunge non può non tirare un sospiro di sollievo.
    Si abbandona contro il petto di Chuck, provato da quell'amplesso, e quasi non trova la forza per reagire quando le dita di quel ragazzino si posano sulle sue labbra.
    È una carezza lenta ed umida quella che viola la sua bocca, costringendolo a sentire sulla lingua l'agrodolce sapore del suo sperma.
    Tendo prova a rifiutarlo, ma alla fine riesce solo ad accogliere quelle dita e a leccarle al minimo ordine di Chuck - da quando quel ragazzino ha un simile potere su di lui?
    Cerca di riprendersi ma il giovane è eccitato - lo sente contro la sua schiena - e qualcosa gli dice che non è finita e che, suo malgrado, è quasi felice che non lo sia.
    Infatti si lascia rigirare come una marionetta, ed una volta faccia a faccia con il ragazzino, gli permette di coinvolgerlo in un bacio.
    È lento e profondo. Tendo vorrebbe quasi che durasse un po' di più, ma Chuck si allontana ed è allora che vede più chiaramente il suo sorriso. Le labbra sono piegate verso l'alto, si incurvano leggermente sui lati - e Choi sente l'impulso di baciarlo ancora del notare quel particolare -, mentre sulle guance si formano addirittura delle fossette - e vorrebbe baciare pure quelle, maledizione.
    È carino. Stronzo ma indubbiamente carino.
    « Succhiamelo».
    Tendo si chiede se è in tempo per ritrattare quel suo ultimo pensiero davanti a quell'ordine, ma sa che è troppo tardi e che, come un idiota, si sta già inginocchiando tra le gambe di Chuck per ubbidire a quella perentoria richiesta.
    « Sei un...»
    Choi non trova la voce per insultare Chuck - è viziato, stronzo e capriccioso - ma riesce benissimo ad insultare ancora se stesso per quella mancanza di controllo, tuttavia è solo quando si trova davanti all'erezione di quel ragazzino impertinente che riesce a scorgere l'occasione per vendicarsi.
    Sorride per la prima volta compiaciuto, stringendo la mano sulla base del sesso come per imporsi sull'altro.
    « Il papà non ti ha mai detto che le cose si chiedono 'per favore', Chuckie?», gli domanda ed è certo di vederlo arrossire - può azzardarsi a pensare ancora che sia carino?! -, e prima che il ragazza possa ribattere Tendo lo blocca. Porta anche l’altra mano sull’asta ed inizia a muovervi sopra i pollici, la massaggia premendo le dita con un ritmo quasi studiato seguendo un immaginario percorso che lo porta a risalire sul glande già umido.
    Chuck geme, ma non sembra infastidito dalla piccola rivalsa di Tendo che, sfregando il polpastrello sulla punta, sta ben attento a spargere le gocce di sperma prima di riprendere a massaggiare l’asta.
    Tendo è ben consapevole di essere in una posizione che gli permetterebbe di torturare il ragazzo come questo ha fatto con lui fino a quel momento, ma sfortunatamente il ‘sapere qualcosa’ spesso non comprende anche il ‘poterlo fare’.
    Non è in grado di giocare con Chuck a lungo, né può resistere a quei gemiti e al sesso che continua a manipolare - Choi diventa, se possibile, ancor più rosso al solo pensiero.
    Tira allora fuori la lingua per stuzzicare il glande. Scivola verso la base ed i testicoli inclinando il capo, poi torna sulla punta succhiando e leccando.
    Chuck si muove sotto di lui e allarga le gambe come per invitarlo a mettersi più comodo, e Tendo sente quasi il petto gonfiarsi per l'orgoglio.
    Lecca ancora e colpisce la punta ad ogni lappata, poi si azzarda ad aprire la bocca per ingoiare solo il glande. Resta immobile, dimenando la lingua contro la pelle imprigionata tra le sue labbra, poi schiacciandola verso il basso si costringe a far scivolare il sesso più avanti.
    Respira con il naso, chiude gli occhi e rilassa i muscoli per accogliere l'erezione senza fastidiosi - e poco sensuali - conati di vomito.
    La mano di Chuck si posa sulla sua testa - sente le dita attraversare i capelli fino a stringerli in una presa ferrea - e lo incoraggia ad andare avanti, ed è sempre quello stesso arto a dargli il ritmo quando decide di muoversi. La sente premere e spingere, accompagnata dai gemiti e dal bacino del ragazzo.
    Tendo si sente forse un po' più soddisfatto di quanto in realtà non dovrebbe - sta facendo un ottimo 'lavoro' in fondo - ma i versi di Chuck e i movimenti sempre più frettolosi lo costringono ad ignorare ogni altro pensiero. Smette di pensare anche al fatto che inizia a fargli male la bocca, soprattutto quando il giovane Hansen lo afferra con più forza per i capelli venendogli direttamente in gola.
    Vorrebbe inghiottire, ma riesce solo ad allontanarsi e a sputare per terra lo sperma del ragazzo, tossendo con le lacrime agli occhi per lo sforzo.
    Sente la bocca sporca - ed anche il viso -, ma per l'ennesima volta il ragazzo lo spiazza. Gli carezza i capelli - può solo immaginare le pessime condizioni in cui versano - e lo bacia, assicurandosi di raccogliere con la lingua il suo stesso seme dal volto di Choi.
    Tendo sente il viso in fiamme ma non si trattiene dal tirare fuori anche la sua lingua quando quella di Chuck inizia a stuzzicarlo, mandandogli un brivido lungo la schiena.
    Sono entrambi un disastro, sudati e scomposti, ma sono altrettanto soddisfatti.
    « Hai una bella bocca, Elvis», commenta dopo un attimo di silenzio Chuck, spezzando il silenzio.
    « Ho sentito quanto la gradivi», ribatte prontamente Choi.
    Il ragazzo ghigna e gli ruba un altro bacio, spostandosi poi verso l'orecchio.
    « Immagino che gradirò anche il tuo sedere la prossima volta», sussurra Chuck e gli sfiora il lobo ad ogni parola, « Stretto e caldo attorno al mio cazzo, affamato come la tua bocca».
    Tendo allora boccheggia perché, maledizione, non può eccitarsi di nuovo. Non per una frase simile!
    « Chuck Hansen», non riesce a dire altro, « Sei una puttana».


     
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