Guess Who

NC-17 | Max Martini/Rob Kazinsky

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    ~ The Huntress Princess
    Posts
    83,917
    Reputation
    +2

    Status
    Anonymes!
    Titolo: Guess who
    Fandom: RPF Attori
    Personaggi: Max Martini, Robert Kazinsky
    Genere: Introspettivo, Erotico
    Rating: Rosso
    Avvertimenti: Oneshot, Slash, PhoneSex
    Conteggio Parole: 1350
    Prompt: Max Martini/Robert Kazinsky, PhoneSex
    Note: 1. Scritta per il p0rnfest #7.
    2. Tutti sanno la vicenda nella quale era stato coinvolto Rob… beh, il lupo perde il pelo ma non il vizio LOL
    3. Come sempre la dedico al mio amore<3
    4. Non betata ç_ç<3





    Max si rese conto di non aver spento il cellulare solo quando questo iniziò a squillare facendolo balzare sul letto.
    Normalmente lo avrebbe spento, rimandando ogni messaggio all'indomani mattina, ma quando lesse il nome che appariva sul display, qualcosa gli disse che non avrebbe potuto semplicemente staccare il cellulare.
    Il testo del messaggio che gli aveva mandato Rob Kazinsky riportava solo due semplici parole:

    " Indovina chi"

    Max sospirò, passandosi una mano sul viso, pentendosi sin da quel momento per la scelta appena fatta.

    " Cosa?"

    Digitò quella risposta senza troppo interesse, attendendo poi quella dell’altro che non tardò ad arrivare.

    " Chi è eccitato~"

    Quelle parole erano accompagnate da una foto che ebbe lo straordinario potere di svegliare del tutto Max.
    Sgranò gli occhi, avvicinando istintivamente il cellulare al volto come per poter osservare meglio la foto che ritraeva una mano - quella di Rob -, stretta attorno ad un sesso semi eretto.
    Fissò quello scatto senza riuscire a distogliere lo sguardo, incapace anche solo di ignorare i brividi che si stavano riversando tra le sue gambe.
    Il cellulare però suonò ancora, costringendolo a chiudere la foto per leggere un nuovo messaggio da parte del suo collega.

    " Hai indovinato?"

    Max si morse le labbra, rispondendo poi con un secco:

    " Sì".

    Sin dall'inizio era stato quello l'obiettivo di Robert - era palese, maledizione -, e l'esserci cascato lo faceva sentire un vero e proprio idiota.
    Il cellulare suonò ancora, ma al contrario delle precedenti volte quella risultò essere una chiamata.
    Esitò, incerto se rispondere o meno, poi lasciandosi sfuggire un sospiro portò l'apparecchio all'orecchio dopo aver premuto il tasto verde sul touchscreen.
    « Ehi», rispose.
    « Mi sto toccando~», dichiarò Rob con voce bassa e roca.
    Non un saluto. Non un: ‘Come stai?’ o ‘Ti ho svegliato?’.
    Solo quelle tre parole che ebbero il potere di rubare un mezzo gemito al più grande, costringendolo addirittura a chiudere le gambe come per trattenersi.
    « Rob...»
    « Vorrei che fosse la tua mano», continuò la voce nell'orecchio di Max, accompagnata da dei sospiri ben più chiari, e per quanto Martini volesse resistergli - se lo ripeteva ogni singola volta -, Robert riusciva sempre a portarlo alla resa.
    « Sei un maledetto bastardo, lo sai vero?», sbottò passandosi ancora una mano sul volto.
    Rob ridacchiò.
    « Lo so eccome», rispose sincero Kazinsky, « Ma so che ti piace», aggiunse.
    « Perché non molli quel telefono e vieni in camera mia?», ribatté Max, ignorando quell’insinuazione fin troppo veritiera.
    « Perché al telefono hai una voce troppo sexy~», ammise Robert, emettendo poi un gemito che fece tremare l’altro, « Potrei venire solo sentendoti ansimare al telefono».
    « Cristo santo…»
    Non si trattenne e fece scivolare la mano libera tra le gambe, stringendola sulla stoffa dei boxer come per trovare un poco di sollievo al principio d’erezione che lo stava già facendo impazzire.
    « Max… ti prenderei in bocca e ti ascolterei gemere per me…», continuò Rob con voce sempre più roca e bassa, « So quanto ti piace quando te lo succhio...»
    Martini strinse ancora le dita attorno al suo sesso, mugugnando per quelle parole che gli riportavano alla memoria dei ricordi fin troppo vividi.
    « Ti stai toccando?», chiese Kazinsky, « Stai immaginando la mia bocca sul tuo cazzo, vero Max?»
    « N-non eri tu quello che diceva di… hn… essere un ragazzo dolce?», sbottò Martini rubando una risata all’altro.
    « Oseresti dire il contrario?»
    « S-sì», ammise con imbarazzo, muovendo la mano sopra la stoffa, « Sei un bastardo…»
    « Ahh… ti stai ripetendo~», cinguettò Rob gemendo ancora e costringendo Max a superare l’ostacolo dei boxer per stringere la mano attorno all’erezione, iniziando a carezzarla.
    Si era arreso troppo facilmente e con una velocità quasi imbarazzante.
    « Vuoi sentirmi mentre mi fotto con le dita?», domandò il più giovane, ansimando ancora nell’orecchio di Martini.
    « S-sì…»
    Max non aveva mai fatto ‘sesso telefonico’ - a dirla tutta non aveva neanche mai scopato con un uomo prima di conoscere Robert -, ma quasi non sentiva il bisogno di toccarsi nel sentire il suo compagno parlare in quel modo. Per lui quelle sensazioni erano del tutto nuove… ma non per questo meno piacevoli.
    Sentì dei vaghi rumori di spostamento dall’altra parte della linea, poi di nuovo la voce roca e calda di Rob che tornò a carezzargli l’orecchio.
    « Sono a carponi sul letto… ed aspetto che tu mi fotta», sussurrò e a Max bastò semplicemente chiudere gli occhi per immaginarlo.
    Conosceva quel corpo ormai. Sapeva come e dove toccarlo. Sapeva cosa piaceva a Rob - e quest’ultimo sapeva quello che piaceva a lui. E basto quello per ‘farlo stare al gioco’.
    « Sai come mi piace», dichiarò continuando a tenere gli occhi chiusi e a muovere lentamente la mano sulla sua erezione, « Leccati le dita».
    « Mh-mh», Rob assentì alla cornetta e pur non potendolo vedere, Max immaginò il giovane infilarsi l’indice ed il medio in bocca, iniziando a succhiare e a leccare le falangi.
    Sospirò rumorosamente senza fermarsi.
    « Piano», riprese a parlare, « Ti carezzerei lentamente, senza fretta. Aspetterei di sentire il tuo corpo desiderarmi prima di fotterti».
    « Quando fai così... s-sei uno stronzo», ribatté Rob.
    Martini sorrise tra sé e sé, dando mentalmente ragione al giovane. Forse per incertezza o per effettiva 'stronzaggine' - per usare i termini di Kazinsky -, lui era solito prendersi parecchio tempo per stuzzicarlo e prepararlo a dovere... e Rob detestava dover attendere.
    « Con l'indice», riprese a parlare, « Muovilo attorno all'apertura».
    Ascoltò il giovane respirare nel suo orecchio, mugugnando qualcosa che non riuscì a comprendere.
    « Continua così, b-bravo ragazzo», lo incoraggiò, sfregando il pollice sul glande ed emettendo un basso gemito.
    « Posso... prendere più di un dito», rispose Kazinsky con voce roca.
    « Lo so», ammise Max, aggiungendo poi un: « Ma... n-non sarebbe divertente», che strappò a Robert un lamento.
    « Potrei farlo», sussurrò, « E tu non lo... nh... potresti sapere».
    « Ma non lo farai», sentì Rob sospirare, « Non lo farai... f-fino a quando non ti dirò di farlo», lo avvertì con calma, ricevendo in risposta un'imprecazione che lo fece quasi sorridere.
    Entrambi smisero per qualche attimo di parlarsi, lasciando che fossero i loro gemiti a riempire quel vuoto, e solo quando Max si ritenne soddisfatto decise di riaprire bocca.
    « Puoi aggiungere un dito, Robert», mormorò, stringendo la presa sul suo sesso al solo pensiero e facendo calare ancora il silenzio, spezzato dai gemiti del giovane che sempre più frequenti e vogliosi penetravano nelle sue orecchie.
    Continuava a tenere gli occhi chiusi, immaginando le espressioni di Rob ed i movimenti del suo corpo mentre raggiungeva il limite.
    Magari aveva già iniziato a masturbarsi, incapace di resistere, e presto anche Max non poté far altro che muovere il bacino verso la propria mano, rispondendo ai gemiti di Rob con i suoi.
    « M-Max», ansimò il giovane, « Più... ah... forte».
    L'uomo annui con il capo furiosamente, aumentando il ritmo delle sue carezze.
    « M-Max!», esclamò con più urgenza Kazinsky e Max si costrinse a ritrovare la voce che gli era improvvisamente mancata.
    « S- sì», ansimò, « Più v-veloce…»
    Gemettero entrambi.
    Max sentì Robert mugugnare ancora il suo nome con necessità più e più volte, e lui stesso guidato dal bisogno rese le sue carezze ancor più rapide. Quasi febbrili.
    Poi accadde tutto fin troppo velocemente.
    Sentì un gemito sollevato provenire dalle labbra di Robert, seguito subito da un brivido che gli percorse la schiena fino a riversarsi tra le sue gambe.
    Sfregò ancora la mano, gemendo senza alcuna vergogna fino a raggiungere a sua volta l'orgasmo.
    Crollò sul letto senza più forze, con gli occhi ancora chiusi ed il telefono abbandonato sul cuscino, accanto all'orecchio.
    Ascoltarono i loro respiri diventare lentamente regolari e quando Max riaprì gli occhi e guardò l'orologio, non poté fare a meno di stupirsi quando si rese conto che tra meno di tre ore si sarebbero dovuti presentare sul set.
    « Ti rendi conto di che ore sono?», domandò, riprendendo in mano il telefonino.
    « Ti è piaciuto, Max. È inutile che ti lamenti», ribatté Rob, con un tono chiaramente stanco ma soddisfatto.
    « Okay okay», mormorò sorridendo, « Ma la prossima volta-»
    « Che porco», lo bloccò subito Robert, « Sei venuto neanche un minuto fa e già pensi alla prossima volta!»
    Max non riuscì a trattenere una risata esausta ma anche un poco divertita, seguita subito da quella di Rob dall’altra parte dell’apparecchio.
    « Basta cellulari, okay? Preferisco il buon vecchio sesso», riprese.
    « Okay, 'papà'~»




     
    .
0 replies since 30/12/2013, 14:59   12 views
  Share  
.
Top
Top