Lube N' Go

NC-17 | Chris Hemsworth/Tom Hiddleston

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    ~ The Huntress Princess
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    Titolo: Lube N’ Go
    Fandom: RPF Attori
    Personaggi: Tom Hiddleston, Chris Hemsworth
    Genere: Introspettivo, Erotico
    Rating: Rosso
    Avvertimenti: OneShot, Slash, What if? (E se…), Lemon, Alternative Universe (AU)
    Conteggio Parole: 3278 (FiumiDiParole)
    Note: 1. Partecipa al p0rn fest #6 @ fanfic-italia. Prompt: AU, Meccanico!Chris
    2. Non betata. Assolutamente non betata!

    V1g3x



    Erano passati ormai tre mesi dal suo primo incidente - un tamponamento che lo aveva costretto a portare il collare per qualche tempo -, ma per Tom equivalevano semplicemente a tre mesi da quando aveva conosciuto il 'suo meccanico': Chris Hemsworth, figlio del proprietario della ‘Hemsworth Lube N’ Go’.
    Quando era entrato per la prima volta nell’officina, Tom conosceva già per fama i membri della famiglia. Sapeva che erano originari dell’Australia e che erano davvero degli ottimi meccanici, ma soprattutto sapeva che i figli minori - Liam e Chris - erano sempre nella bocca delle ragazze della sua scuola.
    Non li aveva mai visti - né era mai stato interessato a conoscerli in realtà - ma si diceva che fossero ‘dei gran fighi’... e ne aveva avuto la conferma quando ed accoglierlo, e a prendersi carico della sua auto ammaccata, fu il ‘figlio di mezzo’: Chris.
    Per Tom non era una novità il sentirsi attratto da persone del suo stesso sesso - solo l’anno prima aveva avuto una cotta colossale per Benedict, uno dei suoi compagni del corso di teatro -, quindi non si stupì quando si ritrovò a pensare che il giovane meccanico fosse davvero ‘un gran figo’.
    Era alto qualche centimetro in più di lui - e Tom sapeva di non essere basso, anzi: era l’esatto contrario! -, ma il giovane era di certo il suo doppio fisicamente.
    Chris aveva dei muscoli pressoché perfetti, ben visibili attraverso l’aderente maglietta che indossava - così attillata che l’inglese si era convinto che l’avrebbe vista strapparsi da un momento all’altro. Aveva inoltre i capelli lunghi e biondi, raccolti in un piccolo codino dietro la nuca... e cosa che di certo non guastava, ma che avrebbe invece risvegliato e nutrito i più torbidi sogni di chiunque, il giovane meccanico era perennemente sporco di grasso ed olio.
    A Tom era bastato un solo incontro per comprendere appieno i commenti delle ragazzine a riguardo dei giovani meccanici dell’officina... ciò che risultò più complicato da capire fu l’ossessione che sviluppò proprio nei confronti di Chris.
    Era normale il sentirsi attratto da lui. Era bello e simpatico, il perfetto esemplare di ragazzo etero - per utilizzare un cliché dei film per adolescenti era il tipico capitano della squadra di football che usciva con il capo delle cheerleader -, mentre Tom con il suo fisico longilineo e i riccioli biondi, si sentiva quasi sempre fuori luogo... ma non con Chris. Il giovane meccanico era riuscito sin da subito a farlo sentire a suo agio, tant'è che per lui divenne quasi ‘un appuntamento’ l’andarlo a trovare mentre lavorava sulla sua macchina - l’osservarlo piegato sul motore, l’asciugarsi il sudore con le muscolose braccia...
    Ridevano spesso insieme, scherzavano e parlavano di tutto, ad alla fine la sua ‘ossessione’ si trasformò in ‘cotta’.
    Dei sentimenti ovviamente a senso unico, destinati a restare inespressi e a terminare con la restituzione della sua macchina.
    A Tom bastò una settimana per sentire la mancanza di Chris, e soprattutto per convincerli che quella sua ‘cotta’ non avrebbe portato nulla di buono... ed aveva ovviamente ragione.
    Sentiva di non poter tornare dal meccanico a mani vuote e ciò che accede fu un lieve incidente - una ruota bucata, niente di grave - che gli diede l'idea per incontrare Chris ancora senza destare sospetti.
    Iniziò in quel modo a creare piccoli problemi alla sua vettura e a frequentare il giovane meccanico.
    Dopo la ruota, giunse il momento dello specchietto retrovisore, del cofano bloccato - ricordava quel giorno, Chris lo aveva accolto con un nuovo taglio di capelli ed ai suoi occhi era apparso ancor più bello -, e della marmitta che rischiava di cadere e tanti altri piccoli guasti. E sarebbe andato avanti ancora e ancora se non fosse stato per suo padre che, nello scoprire la sua impresa, lo costrinse a subire una ramanzina di due ore sull'importanza del denaro con successivo 'pignoramento' dei suoi fondi monetari.
    Si ritrovò quindi senza neanche una sterlina in tasca e soprattutto senza una scusa plausibile da presentare al meccanico... ma alla fine si presentò ugualmente nell'officina della famiglia Hemsworth - con ancora in testa le parole di suo padre mentre lo sgridava per il suo atteggiamento irresponsabile.
    Mortificato, ad anche alquanto agitato, scese dalla macchina venendo subito accolto da Chris e dal suo ampio sorriso.
    " Ehi Tom!", lo salutò gentile, pulendosi le mani unte di grasso e olio in suo straccio - altrettanto sporco. " Oggi che danno hai combinato?", aggiunse con lo leggero ghigno che fece avvampare Hiddleston.
    " Niente!", si affrettò a rispondere. " Solo... sento un rumore strano...", mormorò imbarazzato.
    Non sarebbe stato difficile dirgli la verità, ad ammettere che era lì - così come tutte le volte precedenti - solo del esclusivamente per vederlo e parlare con lui... ma non ci era mai riuscito.
    Era troppo imbarazzante, ad anche se era un atteggiamento infantile preferiva proteggersi e fingere piuttosto che dire al giovane meccanico: " Ehi! Indovina? Ho una tremenda cotta per te, non è che sei anche tu gay?", ricevendo in risposta uno sguardo di puro disgusto - Chris era troppo perfetto per essere omosessuale, era letteralmente classico belloccio che faceva penzolare le lingue delle ragazze.
    " Un rumore?", lo interrogò il giovane avvicinandosi alla macchina.
    " S-sì!", annuì l'inglese, cercando di portare avanti quella stupida scusa. " Simile... ecco... ad un borbottio?"
    " Me lo stai chiedendo o non sai che rumore è?", ribatté Chris senza nascondere una breve risata, aprendo ugualmente il cofano anteriore per dare un'occhiata.
    " Non prendermi in giro!", esclamò. " È un borbottio! Lo sento quando accendo la macchina!"
    Cercò di essere il deciso possibile, ma soprattutto anche abbastanza credibile. Sapeva benissimo che non c'era alcun rumore e che la macchina - anche grazie ai numerosi interventi di Chris - era perfetta, ma se voleva vedere l'australiano doveva per forza fingere in quel modo.
    " Okay okay! Perdonami!", ridacchiò ancora il meccanico. " Potresti accendere la macchina?"
    " C-certo...", Tom tremò impercettibilmente mentre entrava nella sua vettura.
    Era giunto al momento della verità.
    Sfiorò la chiave e, chiudendo gli occhi - pregando in tutte le lingue che conosceva di far 'borbottare' il motore -, la girò premendo la frizione.
    Si accese subito, perfettamente.
    " Metti in folle e accelera Tom.", lo istruì Chris ascoltando con attenzione i rumori provenienti dalla macchina, anche quando l'inglese eseguì il suo ultimo ordine.
    Si sollevò e rinchiuse il portellone.
    " Puoi spegnere ora.", dichiarò.
    Tom ubbidì anche quella volta, uscendo poi dalla vettura.
    " È davvero grave, amico mio.", esordi scuotendo il capo.
    " D-davvero?", la voce dell'inglese si tinse di stupore davanti a quell'affermazione.
    " Già. La macchina è perfettamente funzionante, ma è il fatto che tu non ti sia ancora deciso a venirmi a trovare senza doverti inventare dei nuovi danni ogni due settimane ad essere davvero grave."
    Le parole di Chris - pronunciate con quel suo accento australiano che Hiddleston tanto adorava -, fecero arrossire violentemente il più giovane.
    " Io..."
    " È tanto difficile?", chiese Hemsworth.
    No, non lo era. E Tom lo sapeva benissimo, aveva ormai perso il conto di quante volte si era dato dello stupido per essersi comportato in quel modo.
    Scosse timidamente la testa, desiderano di sprofondare fino al centro del mondo e di morire bruciato nella lava.
    " Quindi... hai bisogno di un permesso scritto o cosa?"
    " Non prendermi in giro!", borbottò riuscendo a trovare la forza di parlare. " È già abbastanza imbarazzante il fatto che tu te ne sia reso conto!"
    " Dopo la terza volta che sei venuto, ho iniziato a nutrire i miei dubbi.", ammise Chris.
    " E... e non hai detto nulla?"
    " Volevo vedere fin dove arrivavi.", rispose tranquillo, scrollando le ampie e muscolose spalle.
    Tom si passò una mano davanti agli occhi.
    " Non è possibile...", mormorò.
    Avrebbe risparmiato centinaia di sterline - ad anche la lunga ramanzina di suo padre - se solo non fosse stato così timido, pensò ancor più mortificato di quanto non lo fosse già al suo ingresso nell'officina.
    " Allora? Mi inviti tu ad uscire o faccio io?", ghignò Chris.
    " C-cosa?!"
    " Usciamo insieme?", domandò più diretto il meccanico.
    " S-sì!"
    " Perfetto.", sorrise Chris.
    " È un... appuntamento?"
    " Se voi metterla in quel modo.", ribatté l'australiano ridacchiando. " Ma a quanto pare... devo essere ancor più schietto con te, vero?"
    " I-in che senso?"
    Quella situazione agli occhi di Tom sembrava pressoché assurda, senza né capo né coda... ma era così bella che non voleva neanche pensare a tutto il resto.
    " Così...", ghignò Chris prima di spingersi verso l'inglese, rubandogli un veloce bacio a fior di labbra - davvero veloce, in fondo erano nel bel mezzo dell'officina.
    Tom boccheggiò stupito per quella rapida carezza - un gesto più chiaro di mille parole -, poi sentì quasi la necessità di ridere e non si trattenne. Il suo cuore batteva all'impazzata ed era felice, davvero felice!
    Il giovane meccanico lo osservò a sua volta divertito, godendosi le risate dell'altro.
    La routine dei loro incontri non cambiò più di tanto, e senza dover fare danni all'automobile i due riuscirono ad incontrarsi più frequentemente ed anche fuori dall'officina.
    L’unica vera differenza però fu l’evoluzione del loro rapporto, avendo ormai messo da parte il legame ‘cliente-meccanico’, potevano ormai definirsi amici... ma sin da subito era stato chiaro ad entrambi che sarebbero andati ben oltre la semplice amicizia.
    Chris era infatti una persona molto fisica, e per lui era stato naturale riempire Tom di piccole e grandi attenzioni, come abbracci, baci e veloci toccatine. Era come se non fosse in grado di resistere alla vicinanza dell'inglese e per quanto Hiddleston fosse a sua volta molto affettuoso, talvolta aveva trovato quasi imbarazzanti certi atteggiamenti... anche se poi, senza troppi ripensamenti, iniziò a sua volta a ricambiare quelle attenzioni mettendo da parte la vergogna.
    Era piacevole lasciarsi abbracciare e baciare dal suo ragazzo - oh, poteva benissimo definirlo ‘il suo ragazzo' ormai -, ed era soddisfacente anche infilare le mani sotto la maglietta sporca ed attillata dell’australiano per saggiare i suoi muscoli ben delineati.
    Esattamente come in quell’istante, nell’officina ormai deserta.
    Non era la prima volta che si trattenevano fino a tardi nella ‘Hemsworth Lube N’ Go’, spesso dopo l’aver chiuso l’officina andavano in qualche fastfood... ma quella sera i baci e le carezze stavano andando oltre e nessuno dei due sembrava interessato ad porre la parola 'fine' a quella situazione.
    Chris lo aveva abbracciato, iniziando a carezzargli la schiena e a donargli dei brevi ma frequenti baci sulle labbra, ridacchiando - come ogni volta - nel vedere il suo compagno sporco di grasso a causa dei suoi indumenti rovinati dal lavoro.
    “ Pensa... se tu lavorassi qui, saresti sempre sporco in questo modo e non riuscirei a trattenermi...”, commentò, lasciando che Tom infilasse le mani sotto la sua maglietta - le dita dell'inglese erano fredde e lunghe, ma adorava le sue carezze inizialmente incerte e poi sempre più curiose.
    “ A trattenerti dal fare cosa? Baciarmi? Non mi sembra che tu ti trattenga poi così tanto...”, ribatté prontamente Hiddleston con un piccolo sorriso.
    “ Dal fare questo!”, ghignò il meccanico, sollevandolo senza troppe difficoltà e costringendolo disteso sul cofano di una macchina.
    Lo bloccò con il suo corpo, osservando con attenzione le reazioni dell'altro.
    Le guance dell’inglese si tinsero infatti di un’accesa colorazione di rosso - un po’ per la facilità con la quale Chris lo aveva spostato ed un po’ per la posizione, dalla quale poteva sentire perfettamente il bacino dell’altro premere contro il suo.
    “ Ma che...”
    “ Non potrei trattenermi...”, insistette Hemsworth, baciandolo ancora una volta.
    Esplorò la bocca di Hiddleston con voracità, facendogli sentire il suo desiderio.
    “ E... e ora?”, ansimò Tom, quando il meccanico allontanò le labbra per permettergli di respirare.
    “ Dipende da te... vuoi che mi trattenga?”, chiese Chris.
    L’inglese socchiuse la bocca.
    Si conoscevano da ormai mesi, stavano insieme da quasi un mese e... al diavolo!, si disse: non poteva né voleva negare di aver desiderato di ritrovarsi in quella stessa situazione più volte. Perché tirarsi indietro proprio in quel momento?!
    “ No.”, rispose sincero, facendo sorridere il meccanico.
    “ Beh... neanche io...”, mormorò Chris, posando ancora le labbra su quelle del compagno.
    Quel bacio, come il precedente, era vorace e carico di passione. Erano diversi da tutti gli altri che si erano scambiati, erano carichi di desiderio e non volevano tirarsi indietro.
    Rassicurati dall'officina deserta, si spogliarono rapidamente, continuando a baciarsi e ad accarezzarsi come se non potessero farne a meno.
    Le pelli messe a nudo bruciavano sotto i vogliosi tocchi delle loro mani, e solo quando i pantaloni ed i boxer di Tom finirono per terra riuscirono a riacquistare un po’ di calma.
    “ Wow...”, commentò Chris, osservando il corpo di Tom abbandonato sul cofano.
    “ P-piantala!”, esclamò subito l’inglese rosso in viso, imbarazzato per quello sguardo indagatore e per quel breve ma fin troppo chiaro commento.
    Hemsworth ridacchiò, abbassandosi per poterlo baciare ancora. Diversamente dagli altri baci, quest’ultimo era calmo e rilassante... intriso di dolcezza e forse un po’ di timore, che si palesò quando il giovane meccanico portò la mano tra le gambe del suo compagno.
    “ Posso?”, domandò, cercando negli occhi dell’inglese una conferma. Tom boccheggiò ma assentì con il capo, ritrovandosi senza fiato quando la mano di Chris iniziò a carezzare la sua erezione.
    “ C-cristo...”, gemette qualche attimo dopo, inarcandosi e chiudendo gli occhi come per volersi concentrare meglio.
    Il palmo e le dita premevano contro il suo sesso, stringendolo in una presa decisa ma non dolorosa. Le carezze si fecero sin da subito lente ed attente, prima verso il basso e poi verso l’altro e viceversa, raggiungendo pian piano un ritmo costante che gli strappò più di un gemito.
    Chris osservava attento ogni reazione del suo compagno e, con la mano libera, scese tra le natiche dell'inglese.
    Stuzzicò inizialmente solo i ruvidi bordi dell'orifizio, facendo mugugnare e tremare Tom - che si ora subito reso conto di quel tocco più intimo degli altri. Poi, aumentando il ritmo delle carezze, spinse con più decisione la falange oltre il primo anello muscolare. Hiddleston si tese ma non disse nulla, l’intrusione era fastidiosa ma non ancora dolorosa, mitigata soprattutto dalla masturbazione.
    Prese una manciata l’aria, trattenendola insieme ai gemiti per qualche istante per poi buttare tutto fuori.
    Il giovane meccanico prendendo quel gesto come un invito a continuare, mosse l’indice lentamente cercando di far abituare il corpo del suo compagno senza forzarlo.
    Più la falange si muoveva, più la mano di Chris sfregava sul suo sesso.
    L'inglese si rilassò gradualmente, tornando rigido solo quando si aggiunse un secondo dito nel suo orifizio.
    La masturbazione rese quel momento di nuovo meno fastidioso e doloroso, e ironicamente il pensiero di dover accogliere qualcosa di ben più grosso lo eccitava più che spaventarlo.
    Gemette piano il nome del suo amante ed allargò ulteriormente le gambe cercando una posizione comoda per assecondare le falangi.
    Quasi gridò quando le sentì colpire la sua prostata. I suoi muscoli si contrassero e si rilassarono, scossi da quel piacere ed Hemsworth, soddisfatto da quella reazione, insistette sullo stesso punto fino a quando non sentì il corpo del suo compagno completamente rilassato e pronto - almeno in teoria - ad accoglierlo.
    Allontanò le dita lentamente, ed il cofano emise un gemito sordo quando Chris sollevò le gambe di Tom, lasciando che il peso del corpo dell'inglese gravasse tutto sulla macchina, ma nessuno dei due se ne curò più di tanto.
    Hiddleston, trovando quella posizione più comoda, allacciò subito le gambe attorno alla vita dell'altro, sospirando quando sentì l'erezione ancora nascosta dai pantaloni, del suo amante sulle natiche.
    " C-Chris..."
    Non sapeva esattamente per cosa lo stesse pregando - prenderlo subito? Fare piano? -, ma lo desiderava. Il suo corpo era come attratto da quello del meccanico e, ancora scosso dal piacere provato poco prima grazie alle dita dell'altro, mosse ancora il bacino.
    Un mugugno abbandono le loro labbra e, unendole in un nuovo bacio, Chris si abbassò i pantaloni e l'intimo per guidare delicatamente il suo sesso verso l'orifizio del suo compagno.
    Hiddleston si tese istintivamente, afferrando le braccia del meccanico come per sorreggersi.
    " È... la prima v-volta?", domandò, cercando di mettere a tacere il timore e di lasciar spazio al desiderio che provava.
    " Sì... con un maschio almeno...", ammise sincero Hemsworth, carezzandogli i fianchi come per rassicurarlo.
    " Anche per me...", mormorò Tom prendendo poi un profondo respiro. " V-va avanti..."
    La foga che li aveva colti qualche istante prima parve quasi essersi dissolta, lasciando dietro di sé un alone di anormale calma che li accompagnò durante quei primi momenti.
    Il sesso di Chris entrò lentamente nel suo orifizio, lasciandosi accogliere dai muscoli caldi ma tesi.
    Non riuscì a trattenere dei bassi gemiti né fu in grado di cancellare quelli infastiditi di Tom. Ben presto il silenzio fu rotto solo da quei versi, che si affievolirono quando Chris riuscì a penetrare del tutto nell'apertura del compagno.
    Rigido e con i denti stretti, Tom trattenne il respiro lasciandolo poi andare in un lungo sospiro. Avvertiva chiaramente l'erezione del giovane meccanico, era grande e dura, ormai ben piantata dentro il suo corpo... e per quanto doloroso fosse, non si era mai sentito più 'completo'.
    " Tom...", Chris, sudato come non mai per lo sforzo, spostò una mano dal fianco dell'altro al suo sesso, iniziando a massaggiarlo lentamente.
    L'inglese, sussultò piano quando avvertì quelle carezze. Sembravano lontane, e a malapena avvertiva il piacevole calore che lo avrebbe distratto dal dolore.
    Attese paziente concentrandosi solo ed esclusivamente su quella piccola e tiepida fiamma fino a farla ardere su tutto il suo corpo, accogliendola con dei gemiti che invitarono Chris a tentare dei primi movimenti.
    Si tirò indietro, sfilando quasi del tutto il suo membro dall'orifizio di Tom, poi senza movimenti bruschi affondò ancora nel corpo di nuovo rigido dell'altro.
    Piacere e dolore si mischiavano crudelmente in quegli attimi ma nessuno dei due aveva la forza per smettere.
    Presto sarebbero usciti da quel limbo, e sarebbero stati catapultati in paradiso da quegli stessi, dolorosi, movimenti.
    Quando accadde - Chris riuscì a colpire con decisione la prostata dell'inglese - dimenticarono tutto. Tom sollecitato dalle attenzioni del suo amante iniziò a rispondere con gemiti e ben più alti e con il suo stesso corpo, che si mosse alla ricerca di quello dell'australiano, inizialmente faticarono a trovare il giusto ritmo, poi unendo le loro labbra riuscirono a soffocare i gemiti più alti che li condussero all'apice dell'amplesso.
    Il primo a lasciarsi andare fu Tom che, inarcandosi, venne nella mano di Chris. Hemsworth il imitò quasi subito, riversandosi con forza dentro il corpo dell'inglese, concedendosi un alto gemito quasi animalesco che penetrò le orecchie dell'altro.
    Le gambe di Tom, scosse dall'orgasmo appena provato, tremarono contro i fianchi di Chris, e ringraziò mentalmente il cofano della macchina e l'australiano che gli impedirono di precipitare rovinosamente per terra facendosi male.
    Chris ci mise qualche istante per riprendersi e, spostandosi debolmente dal suo amante, si lasciò scivolare lentamente sul pavimento, sui vestiti che si erano tolti, trascinando poi Tom accanto a sé.
    Tennero la schiena appoggiata alla vettura, con occhi chiusi e visi rivolti verso l'alto come se fosse l'unico modo per carpire più aria.
    " Sai...", esordì Tom qualche istante dopo, prendendo degli ampi respiri. " Penso che... dovremo trovare un posto più comodo e... pulito...", concluse appoggiandosi alla spalla di Chris, decidendo di ignorare il pavimento sporco sul quale era scivolato.
    Il meccanico lo abbracciò, baciandogli pigramente la tempia.
    " Dovremo anche investire sui preservativi...", aggiunse.
    " Sono d'accordo.", assentì Hiddleston. " Carico tuo?"
    " Mio?"
    " Chi li utilizza?"
    " Sono per la sicurezza di entrambi!", esclamò subito Chris, chiaramente divertito.
    " Inoltre, dopo tutto quello che ho speso per vederti...", mormorò Tom.
    " Potevi fare l'uomo e farti avanti.", lo riprese il meccanico.
    " Ma tu sapevi che erano scuse!", si difese l'inglese.
    " Ma... eri troppo adorabile~"
    Tom arrossì per quel complimento, borbottando poi qualcosa di non comprensibile ma di simile a qualche insulto ai suoi pantaloni troppo stretti, alle magliette da spogliarellista e al suo stesso aspetto 'sensualmente sporco'.
    Chris non riuscì a trattenersi dal ridere, venendo subito seguito anche da Tom.
    " Metà e metà?", propose il meccanico, baciandole ancora, senza nascondere un ampio sorriso.
    " Affare fatto.", concesse Hiddleston prontamente, pensando poi tra sé e sé che non era mai stato così felice in vita sua... ed il merito era solo 'del suo meccanico'.


    Edited by p r i n c e s s KURENAI ~ - 15/1/2013, 15:01
     
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