The burden of Guilt

NC-17 | Finn/Eric the Huntsman

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    Titolo: The burden of Guilt
    Fandom: Biancaneve e il Cacciatore
    Personaggi: Eric il Cacciatore, Finn
    Genere: Introspettivo, Erotico, Angs
    Rating: Rosso
    Avvertimenti: OneShot, Slash, What if? (E se…), Non per stomaci delicati, Non-con
    Conteggio Parole: 1942 (FiumiDiParole)
    Note: 1. Partecipa al p0rn fest #6 @ fanfic-italia. Prompt: "Urlerai come tua moglie"
    2. Partecipante alla challenge indetta da 500 Themes Italia con prompt: 369. Lacrime e Sangue
    3. Altra “what if”. Finn non è morto durante lo scontro con il Cacciatore, e su ordine della sorella, ha catturato Eric quando si sono accorti che Neve e gli altri sono fuggiti. Mi sono ispirata a questa immagine<3 l'autrice di questa fantastica fanart è: CassDoubleME
    4. Non betata. Assolutamente non betata!

    dHwWz



    Il freddo rumore della porta della cella che veniva aperta lo costrinse ad aprire gli occhi.
    Non stava dormendo. In realtà, non dormiva ormai da giorni, se non durante i momenti in cui il dolore era così intenso da fargli perdere i sensi.
    Cercò, per orgoglio, di sollevarsi e di non restare appoggiato in quel modo al tronco al quale era incatenato, tuttavia era ormai senza forze e non poté far altro che far gravare ancora una volta il suo peso sul palo di legno.
    Già sapeva cosa lo aspettava per le prossime ore.
    Domande alle quali non poteva né voleva rispondere, seguite subito dalla pungente frusta dei suoi carcerieri, che lo colpivano senza alcuna pietà. Non sapeva se erano più indignati per il suo silenzio o se ormai avessero capito che lui non avrebbe mai parlato, e che quindi continuassero a torturarlo e a tenerlo in vita per puro divertimento.
    Sospirò, spostando poi la testa quando avvertì i passi avvicinarsi a lui. Non riuscì a non irrigidirsi quando vide il suo visitatore. Era un uomo distinto e forte, giovane e dai corti capelli biondi... un uomo che suo malgrado ormai conosceva bene.
    " Cacciatore...", Finn, il fratello della Regina, lo salutò con un ghigno compiaciuto, facendo scorrere lo sguardo sul corpo dell'uomo come a volerne studiare le condizioni.
    Gli cammino lentamente attorno, notando come le catene, che avvolgevano le braccia del Cacciatore - e che lo costringevano sempre il piedi ed appoggiato sul palo di legno -, avevano scavato dei sanguinosi solchi sulla pelle dell'uomo. Aveva sicuramente cercato più di una volta di liberarsi e quelle ferite erano la prova dei suoi vani tentativi.
    Continuò la sua ispezione, osservando subito come anche la schiena del prigioniero fosse nelle medesime condizioni delle braccia, se non peggiori. Il camicione lacero ed insanguinato mostrava la viva pelle ferita del Cacciatore, con tagli vecchi - che non avrebbero mai avuto modo di rimarginarsi - e nuovi.
    " Tu...", anche la voce roca dell'uomo lo fece divertire.
    Era carica di rabbia, voglia di uccidere... era ammirevole come quei sentimenti fossero riusciti a rianimarlo al suo ingresso nella cella.
    Non aveva parlato per giorni, aprendo bocca solo per emettere dei versi soffocati di dolore. Aveva subito quasi passivamente le torture quando le forze le avevano abbandonato, senza mai rispondere alle domande che gli venivano fatte.
    Per quel motivo Finn aveva deciso di muoversi in prima persona, non potevano più perdere tempo: Ravenna voleva il cuore della Principessa, e lui avrebbe esaudito quel desiderio.
    " Devi ringraziare mia sorella, la tua Regina, se sei ancora vivo Cacciatore.", esordì calmo. " Lei conosce il tuo desiderio di morte... ma continuerà a donarti la vita fino a quando non collaborerai. E tu... vuoi davvero morire, vero? Raggiungere tua moglie e pregarla affinché ti perdoni per averla lasciata sola?"
    Eric si mosse come una molla, carico di rabbia e cercando inutilmente di liberarsi e di impedire a quell'uomo di parlare ancora. Ma come ogni volta, riuscì solo a far tintinnare le gelide catene e a creare nuovi tagli sulla sua pelle già martoriata.
    " Non osare parlare di mia moglie!", lo minacciò con voce roca.
    " Altrimenti?", Finn si concesse una risata, soddisfatto dalla reazione ottenuta. " Potrei ucciderti. Anche in questo momento... e devi solo dirmi dove si nasconde la Principessa."
    Il Cacciatore si impose il silenzio, come ogni volta che un cavaliere della Regina gli aveva rivolto quella domanda.
    Non avrebbe mai tradito Neve.
    Potevano continuare a frustarlo e a torturarlo quanto volevano... ma lui non avrebbe parlato. Anche se trovava assurdo che non sapessero niente della ragazzina e dei nani.
    Possibile, si disse, che la Regina stesse davvero perdendo i poteri?
    Sperò che fosse vero e che Biancaneve trovasse il coraggio per brandire una spada e tagliarle la testa.
    " Non parli, vero?", la voce del fratello della Regina lo riportò subito alla realtà. " La fedeltà di questi tempi, se riposta verso le persone sbagliate, è sinonimo di stupidità. Ma d'altro canto... anche la tua Sarah era così."
    " Non-", Eric tentò ancora di minacciarlo, ma le parole gli morirono in bocca con un gemito di dolore quando Finn lo afferrò con forza per i capelli facendogli sbattere la testa sul palo in legno.
    " Questo luogo non è tanto dissimile da quello in cui l'avevo rinchiusa.", svelò l'uomo con malizia. " E lei ti chiamava... oh, come ti chiamava. Ti era talmente fedele da credere che tu, un inutile e lurido ubriacone, l'avresti salvata..."
    " Zitto...", gli schiacciò ancora la testa contro il palo, impedendogli di parlare.
    " Non vuoi sapere cosa le ho fatto? Come ha tentato di difendersi?", domandò.
    Ormai sapeva quali fossero i punti deboli del Cacciatore, ed era pronto a tutto pur di accontentare sua sorella.
    " Posso porre fine al tuo dolore... ai ricordi. Dimmi dove si nasconde la ragazza."
    Eric non rispose.
    Sarah, la sua bellissima Sarah, era morta per mano di quell'essere, e per quanto quella fosse una ferita che non si sarebbe mai rimarginata... preferiva le torture al tradire Biancaneve ed i nani.
    " Capisco... allora...", esordì il fratello della Regina, accostando poi le fini labbra all'orecchio dell'altro uomo. " Urlerai come tua moglie, se è questo che desideri."
    Quella promessa lo fece quasi tremare e, con gli ultimi sprazzi di forza, tentò inutilmente di colpirlo. Non lo temeva e quell’uomo doveva capirlo.
    " Risparmia le energie per dirmi dove si trova la Principessa, Cacciatore...", lo avvertì Finn, sbattendogli ancora il capo sul tronco.
    Eric sibilò un insulto, chiudendo gli occhi quando vide tutto bianco a causa della botta appena ricevuta. Confuso da quelle improvvise vertigini, non riuscì a ribellarsi quando sentì le mani nel fratello della Regina sui suoi calzoni, abbassandoglieli fino alle ginocchia.
    Solo la voce di Finn, divertita e canzonatoria riuscì a destarlo.
    “ L’avevo lasciata qui per ore. Al freddo. E tu sai come è fredda qui la notte…”
    “ Ch-che intenzioni hai?”, sbottò il Cacciatore, trattenendo un brivido per la gelida carezza della cella sulla sua pelle nuda.
    " Quando la raggiunsi, lei tentò di scappare. Ovviamente non ci riuscì…”, ridacchiò come se quel ricordo lo divertisse, ignorando la domanda dell’altro uomo. “ La bloccai al muro, strappandole i vestiti… e lei... oh, lei mi minacciava e cercava di colpirmi...", continuò il suo racconto, lasciandosi inebriare dal senso di potere e dai suoi nitidi ricordi riguardanti la moglie del suo prigioniero.
    “ Zitto!”
    " Ti cercava... e si batteva... per darti il tempo di raggiungerla e salvarla... credeva ciecamente in te…"
    Eric tentò ancora di allontanarlo, di farlo tacere... ma per la prima volta da quando era stato catturato, si ritrovò a gridare per il dolore. Stupito dall'improvvisa penetrazione dell'uomo che lo colse impreparato.
    Ansimò contro il legno, con la bocca spalancata e gli occhi chiusi come per trattenersi, mentre veniva colto da un vago senso di nausea nel sentire l’alto gemito emesso da Finn insinuarsi nelle sue orecchie.
    La sua mente si ribellò, gridando di scacciarlo e di porre fine a quel dolore, ma il suo corpo era come spezzato... ogni movimento lo faceva quasi cadere a pezzi, facendo al tempo stesso gemere di piacere il suo carnefice.
    " L'avevi... ah... mai presa in questo modo?", lo interrogò subito Finn, dando un'altra profonda spinta dentro il corpo rigido di Eric, che dovette mordersi a sangue le labbra pur di non fiatare. " Nh... era talmente stretta... e si dibatteva... cercava di scappare... nonostante fossi già dentro di lei e non potesse far altro che... ah... allargare le gambe per me...", aggiunse maligno il fratello della Regina, muovendosi con una lentezza quasi esasperante ad ogni parola.
    Il Cacciatore graffiò con disperazione il legno del tronco che lo teneva bloccato, scorticandosi le dita ed arrivando quasi a perdere le unghie.
    Cercava quasi di scavare il palo alla ricerca di una via di fuga, una salvezza... ma il dolore che spezzava il suo corpo non era niente in confronto a quello che avvertiva il suo cuore nel sentire le parole di Finn.
    Non era niente in confronto con ciò che aveva provato la sua Sarah. Lei aveva sperato di vederlo arrivare, di essere salvata dall'uomo che amava... aveva sperato fino alla fine.
    Ed Eric non riusciva quasi a respirare per quella consapevolezza.
    Si morse ancora le labbra, cercando inutilmente di non lasciarsi andare ad altri versi o di mostrare altri sentimenti, ma ogni spinta - ogni parola - lo portavano vicino alla resa.
    " Lei... gridava ancora e... ancora il tuo nome mentre la prendevo... ti pregava di salvarla…", ringhiò Finn, afferrandolo per i capelli e costringendolo a tirare indietro il capo. " Sai… la tenevo in questo modo... la possedevo contro... nh... il muro gelido che le graffiava il petto... e ricordo ancora il suo profumo mischiato a quello del sangue…"
    Le dita del Cacciatore affondarono ancora di più nel legno, lasciando al loro passaggio solo carne viva e sanguinolenta.
    Avvertiva le gambe cedergli e la testa girare in preda alla nausea.
    Non resisteva… non poteva più resistere.
    Come una preghiera, Eric riuscì a malapena ad aprire bocca, mormorando un basso: " Basta...", che fece ridere Finn.
    " Basta?!", gli lasciò i capelli, abbassando la mano sulla schiena ferita dell'uomo. " Non resisti più? Ti sei già arreso?", lo graffiò facendolo sussultare.
    " Basta...", ripeté ancora Eric, chiudendo con forza gli occhi. " Non... parlare più... di mia moglie..."
    " Oh... è per questo?", lo prese per i fianchi, affondando ancora nel suo orifizio stretto. " Vuoi che smetta di ricordarti come è morta? Come h-ha... urlato e come poi il suo... ah... corpo si è arreso al mio alla fine?"
    Eric nascose il capo contro il legno, cercando di non sentire e di non far apparire nella sua mente le immagini fin troppo nitide di ciò che era accaduto alla sua Sarah.
    Perché lui la conosceva. Sapeva quanto potesse essere forte e testarda, conosceva il suo profumo e la sua voce… e sapeva – oh, se lo sapeva! - quanto lei odiava vederlo andare via per lavorare...
    " Tu non eri con lei...", soffiò Finn come se avesse avvertito i suoi pensieri, insinuando nella sua mente ciò che il Cacciatore già sapeva.
    Eric non riuscì a trattenere un sospiro che tremò per le lacrime che ancora tratteneva. Si era sempre sentito in colpa per non essere rimasto con Sarah quella giornata - per non aver ceduto alle moine della donna che gli chiedeva di restare con lei -, ma davanti a quella consapevolezza… era impossibile descrivere il peso della sua colpa.
    " Posso porre fine al tuo dolore...", il fratello della Regina si fermò all'improvviso. " Dimmi quali sono i piani della Principessa. Dimmi dove si trova."
    Eric restò per qualche istante in silenzio, come se volesse davvero soppesare la fine di quel dolore - smettere di ricordare, morire -, ma la sua risposta fu come quelle che la aveva dato in precedenza e che avrebbe sempre dato finché avrebbe avuto fiato in corpo.
    " Mai..."
    Finn, indispettito ed irritato da quella risposta, riprese allora a muoversi riuscendo solo dopo un po' ad avvertire dei nuovi lamenti da parte del Cacciatore.
    " Sei... testardo come lei...", ringhiò concedendosi poi un gemito quando raggiunse l'apice del piacere dentro il corpo di Eric.
    Lo lasciò subito, lanciandogli un'occhiata indignata - ma anche soddisfatta quando notò le nuove ferite che si era inferto l'uomo ed il sangue, misto al suo seme, che correva tra ad gambe dell'altro.
    Si diede una rapida sistemata, colpendo poi Eric come per risvegliarlo dal mutismo nel quale era caduto.
    " Tornerò.", annunciò, andando poi verso la porta. " Questo è solo l'iniziò, Cacciatore."
    I passi si allontanarono e quando la cella venne richiusa tornò inevitabilmente a regnare il silenzio. Solo in quell'istante - in quello che per Eric era più una fine che un inizio -, il Cacciatore si permise di sfogare il suo dolore con un sommesso pianto che lo accompagnò fino a quanto la stanchezza ed il dolore non lo fecero cadere in un sonno fatto di oscuri incubi.




    Edited by p r i n c e s s KURENAI ~ - 5/1/2013, 23:35
     
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