Il non fare nulla è la cosa più difficile al mondo

Per Tutti | Thor Odinson/Loki Laufeyson

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    Titolo: Il non fare nulla è la cosa più difficile al mondo
    Fandom: Thor
    Personaggi: Loki Laufeyson, Thor Odinson, Fandral
    Genere: Introspettivo
    Rating: Verde
    Avvertimenti: Fluff, OneShot, Slash
    Conteggio Parole: 1623 (FiumiDiParole)
    Note: Scritta per il contest del Forum Thunderfrost. Pacchetto Rosa, genere Fluff con quest'immagine CLICCAMI. E doveva trarre ispirazione da questa citazione: Il non fare nulla è la cosa più difficile del mondo.

    { Il non fare nulla è la cosa più difficile al mondo ~



    " Il non fare nulla è la cosa più difficile al mondo."
    Loki aveva letto quella frase in un libro che aveva preso su Midgard - per quanto fossero degli esseri inferiori, apprezzava particolarmente l'arte e la letteratura di quel regno - e pensava che lo rappresentasse quasi alla perfezione.
    Per il Dio dell'Inganno era davvero difficile non fare niente... soprattutto se si trattava di fare degli scherzi al prossimo o seminare discordia.
    Era più forte di lui, e non sarebbe mai riuscito a darsi un freno dinnanzi alla possibilità di trarre in inganno Thor, Lady Sif e i Tre Guerrieri - la Banda degli Idioti per utilizzare termini più semplici.
    Era inutile dire che la sua preda preferita - ed anche la più semplice da ingannare - era proprio Thor, ed ovviamente sarebbe stato proprio suo fratello una delle vittime di quell'ennesimo scherzo - se così si poteva definire.
    Non da poco aveva notato gli sguardi che gli rivolgeva Fandral - lo Spadaccino dei Tre Idioti - e visto che sarebbe stato davvero difficile fare finta di niente, pensò bene di trarre vantaggio da quella situazione.
    Cosa poteva esserci di meglio di uno scherzo se non mettere Thor contro i suoi amici?
    Assolutamente niente.
    " Gradirei non essere disturbato oggi mentre leggo in giardino. Lo capisci, vero Thor?", lo aveva guardato negli occhi e suo fratello, sorridendo, aveva annuito ingurgitando altra carne e bevendo vino.
    Solo con quelle parole Loki si era assicurato la presenza del Dio del Tuono nel giardino, perché nel piccolo cervello dell’altro la sua richiesta suonava sicuramente come un: " Non posso fare a meno di te. Raggiungimi appena puoi, oh possente Thor."
    Mancava solo Fandral al completamento del suo piano… e spingerlo a fare ciò che desiderava fu anche alquanto semplice: gli bastò guardarlo ed accennare un sorriso quasi malizioso prima di congedarsi dalla tavola.
    Attese giusto qualche minuto nei corridoi prima che la voce di Fandral lo raggiungesse.
    " Mio Principe."
    La vanità era il punto debole dello spadaccino - lo aveva visto un'infinità di volte sistemarsi i capelli dinnanzi a qualsiasi superficie riflettente - e avrebbe fatto di tutto dinnanzi alla possibilità di poter corteggiare il Principe Loki.
    " Salve Fandral… a cosa devo la tua gradita presenza?", sorrise ancora, studiando ogni singola parola per vezzeggiare l'animo del guerriero.
    " Mi chiedevo, sempre se non sono troppo audace, se potevo accompagnarti nel giardino.", Fandral piegò leggermente le labbra, sfoggiando una delle sue migliori armi di seduzione e Loki finse di cascarci.
    In realtà non l'avrebbe mai trovato affascinante – né si sarebbe lasciato abbindolare dai suoi modi -, lo trovava troppo stupido per poter sollecitare il suo interesse... l'unico ‘idiota’ che poteva interessargli era Thor, ma suo fratello era un discorso a parte.
    " Ne sarei onorato, mio buon amico."
    Oh, poteva vedere il petto dello spadaccino gonfiarsi carico di orgoglio e quello gli strappò una risata che, fortunatamente, riuscì a far sembrare quasi imbarazzata.
    Si incamminarono verso il giardino e subito Fandral si lanciò nella dettagliata descrizione delle sue imprese, cercando di incantare il Principe come avrebbe fatto con una qualsiasi donna.
    Quell'atteggiamento stizzì non poco Loki, ma il pensiero di ciò che avrebbe fatto Thor nel vederli insieme riuscì a tenere il suo spirito ancora quieto – si aspettava una vera e propria scenata di gelosia, un litigio epico!
    " Sei molto coraggioso.", lo adulò sorridendo, invitandolo con un gesto a sedersi su una panchina del giardino accanto a lui. " Sarebbe piacevole potermi unire alle tue gloriose battaglie un giorno."
    Fandral si sedette e, incoraggiato dagli occhi di Loki e dalle sue parole, osò prendergli le mani.
    " Sarebbe un tale onore per me combattere al tuo fianco, mio Principe... ma, se me lo permetti, sarebbe un peccato rovinare le tue morbide mani con le armi."
    " Ti piacciono le mie mani, Fandral?", domandò senza nascondere un sorriso malizioso, ignorando un'altra ondata di stizza nel sentirsi trattare come una fanciulla.
    " Immensamente.", rispose lo spadaccino, trattenendo il respiro quando le dita di Loki si posarono gelide sul suo viso.
    Il Dio dell’Inganno gli regalò una semplice carezza, fissandolo negli occhi senza smettere di sorridere.
    " E dimmi, cos'altro ti piace?"
    " La tua intelligenza e la grazia.", esordì Fandral, facendosi impercettibilmente più vicino. " Il portamento regale, mio Principe, e sopratutto tua pelle immacolata..."
    Loki si trattenne dal ridere. Quei complimenti per lui erano solo menzogne dettate dalla necessità dello spadaccino di sedurlo... perché sapeva benissimo quali fossero i pensieri degli Aesir nei suoi confronti.
    " Vuoi farmi arrossire, Fandral?"
    " No. Non mi azzarderei mai.", ma il suo sguardo ed il sorriso dicevano tutt'altro.
    Era così semplice per Loki comprenderlo e raggirarlo – Thor si era circondato di persone stupide tanto quando lui, forse per non sfigurare.
    " Perché ci stai riuscendo...", gli carezzò ancora la guancia, avvicinandosi a sua volta allo spadaccino.
    " Loki..."
    Aveva messo da parte il 'mio Principe', certo di aver raggiunto la giusta intimità per permettersi di osare di più.
    Sorrise di nuovo, compiaciuto dinnanzi alla perfetta realizzazione del suo piano, e posando con finta delicatezza le labbra su quelle di Fandral, attese l'imminente arrivo di Thor.
    Assecondò il bacio dello spadaccino e le sue orecchie si tesero nel sentire i passi pesanti del Dio del Tuono.
    Era vicino e, aprendo leggermente gli occhi, si apprestò a gustarsi la scena.
    " Fratellino mi sono ricordato di una cosa import..."
    Un'altra delle tante scuse di Thor - create appositamente per interrompere la pace di Loki - si spense nello stupore dinnanzi ad uno dei suoi migliori amici che stava baciando suo fratello.
    Rimase immobile, con la bocca socchiusa senza sapere realmente che dire o che fare... riuscì solo a stringere con forza il pugno sul manico di Mjolnir.
    Loki allora si staccò e guardò Thor quasi con rimprovero.
    " Fratello, non ti avevo chiesto di non essere disturbato?", chiese mellifluo, anticipando Fandral che aveva aperto la bocca per difendersi da qualsiasi accusa fosse giunta - come tutti, avrebbe sicuramente fatto ricadere le colpe su Loki, e non sarebbe neanche stata la prima volta.
    " Non pensavo che...", Thor richiuse la bocca, senza riuscire a finire la frase né celare il crescere della sua rabbia – Mjolnir rifletteva le sue emozioni, e brillava carico di fulmini e saette mal trattenute.
    " Come al solito, tu non pensi fratello. Ora, se non ti dispiace, io ed il buon Fandral saremo occupati.", mormorò divertito Loki, attendendo di vedere il martello del Dio del Tuono distruggere lo spadaccino in preda alla gelosia - oh sì, sapeva benissimo quanto suo fratello fosse possessivo nei suoi confronti.
    " Amico mio...", e per rincarare la dose giunse anche la voce di Fandral.
    Era tutto perfetto e Loki non poteva non complimentarsi con se stesso per la perfetta riuscita del suo piano.
    " Silenzio!", tuonò Thor. " È... è immorale! Tutto questo è immorale!"
    " Non abbiamo fatt-"
    " Hai violato le labbra di mio fratello! È mio dovere fermare questo scempio!", non aveva senso quello che stava dicendo, e Loki attese paziente l'iniziò della lotta tra i due. Tuttavia, quando Thor lo afferrò per un braccio - costringendolo ad alzarsi - comprese che le cose non stavano andando secondo i suoi piani.
    " Andiamo via, fratello!", lo strattonò, facendolo allontanare velocemente da Fandral – troppo sconvolto per reagire.
    Lo trascinò senza troppe cerimonie verso il palazzo e Loki lo seguì senza nascondere una certa delusione nel volto - il suo piano era fallito a causa della stupidità di Thor -, espressione che, ovviamente, il Dio del Tuono travisò quando lo guardò.
    " Desideravi davvero quell'intimità con Fandral?", domandò una volta lontani dal giardino e da occhi indiscreti.
    " Anche se fosse?", ribatté Loki semplicemente.
    " Meriti di meglio."
    Loki lo guardò genuinamente stupito. La gelosia dell'erede al trono aveva preso una piega inaspettata – e quasi… desiderata.
    " Io?"
    Thor piegò le labbra in un infantile broncio.
    " Non desidero parlare male di uno dei miei migliori amici, ma come ben sai ha certe... abitudini."
    Libertino. Era quella la parola che Loki lesse negli occhi dell'altro.
    " Questo non risponde alla mia domanda. Tuttavia, chi ti assicura che anch'io non sia avvezzo a certe pratiche?", insinuò malizioso, osservando lo stupore passare nel volto del fratello.
    " Davvero?"
    " Non nego né lo confermo, fratello."
    Thor non parve soddisfatto dalla risposta dell’altro, e non riuscì neanche a nascondere il suo disappunto.
    " Loki..."
    " Non giudicarmi. Desideravo solo un po' di divertimento e di compagnia."
    " Compagnia? Non... non potevi venire da me?", chiese innocentemente, allungando la mano per carezzargli il viso ed il collo.
    Loki sorrise, anche se sapeva di essere impreparato a quella situazione - la gelosia di Thor non sembrava quella del fratello maggiore, ma ben altro.
    " Non puoi darmi la compagnia che desidero."
    " Posso!", esclamò il Dio del Tuono con sicurezza.
    " E come?"
    " Esattamente come Fandral o gli altri che tu supponi di aver avuto.", ribatté serio.
    " Sei mio-", e per la prima volta in vita sua, Thor riuscì a far tacere Loki posando le labbra sopra le sue.
    Le carezzò delicato, assaporando quel momento tanto desiderato quanto temuto da entrambi, e quando anche il Dio dell’Inganno iniziò ad assecondare quel bacio, il maggiore non poté non lasciarsi sfuggire un gemito sorpreso.
    " Loki..."
    Il più piccolo sospirò, stupito dall'inaspettato risultato delle sue azioni - non si sarebbe mai aspettato di ricevere simili attenzioni da parte del fratello, ma era piacevole.
    " Non pensi alle conseguenze?", domandò Loki, azzardandosi ad allacciare le braccia attorno al collo dell'altro.
    Era così... bello sentire di essere al centro del mondo di Thor. Era ciò che aveva sempre desiderato.
    Il maggiore lo baciò ancora, concedendosi poi una risata sollevata - a sua volta, non si sarebbe mai aspettato di riuscire ad arrivare a quel punto.
    " Da quando in qua io e te pensiamo alle conseguenze, fratello?", chiese strappando una risata anche a Loki.
    " Mi duole ammetterlo, ma hai ragione.", ammise il minore baciandolo quasi possessivo, decidendo che per il momento avevano parlato davvero abbastanza, e che il non fare nulla in quel preciso si stava rivelando oltremodo fastidioso.

     
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