L'Alba del Tramonto della Pirateria

Per Tutti | David Karofsky/Kurt Hummel

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    Titolo: L'Alba del Tramonto della Pirateria
    Fandom: Glee
    Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
    Genere: Introspettivo
    Rating: Verde
    Avvertimenti: OneShot, Alternative Universe (AU), Slash, OOC
    Conteggio Parole: 1302 (FiumiDiParole)
    Note: 1. All’amore della mia vita :3
    2. Per la Kurtofsky Week. Un po’ random ma ok .w.
    3. Ambientata dieci anni dopo gli avvenimenti raccontati in Pile au Face

    { L’Alba del Tramonto della Pirateria ~




    Controllò più volte le carte, tracciando con minuziosa attenzione la rotta da seguire grazie all’aiuto del navigatore della Sea Beast. Ultimamente era sempre stato più difficile trovare delle rotte sicure e per di più navigabili per le navi pirata; inoltre, a detta delle voci che correvano nei locali che erano soliti frequentare quando attraccavano in qualche isola, più di una volta David Karofsky aveva sentito dire che l’era della pirateria era giunta al termine proprio a causa della ferrea morsa della marina sugli oceani.
    Aveva sentito di navi, guidate da uomini capaci e pericolosi, distrutte dalle armi della Corona e di pirati appesi al cappio, lasciati a penzolare nelle piazze come monito per la popolazione: era quella la fine per i fuorilegge.
    Nonostante la dura realtà però, Dave non riusciva proprio ad accettare che la pirateria fosse giunta al suo tramonto… eppure non era in grado di ignorare quanto stava accadendo, né la necessità dei suoi uomini di dividersi il bottino accumulato fino a quel momento per assicurarsi un futuro sulla terra ferma.
    Era una prospettiva realistica a dirla tutta. Erano tanti i pirati che si ritiravano per vivere gli ultimi anni della loro esistenza in pace e lontano dai pericoli della marina… ma mentre volgeva lo sguardo fuori dalla cabina del navigatore, scrutando il mare calmo e azzurro, non poteva non chiedersi come fossero in grado sopravvivere così distanti da quel luogo.
    David aveva passato gran parte della sua esistenza per mare e non riusciva a considerare una vita lontano dalla sua Sea Beast e dall’oceano. Doveva ammettere che in quegli ultimi anni aveva rivisto più di una sua priorità, ma non poteva vivere lontano dal mare, di quello ne era certo.
    Aveva sempre sostenuto che quella nave sarebbe stata la sua cassa da morto, ed il fondo dell’oceano la sua tomba, e quella sua convinzione non era ancora cambiata… almeno fino a quel momento.
    Nella Sea Beast non era l’unico ad aver iniziato a sentire la voglia di una nuova vita, e non parlava né di Azimio e nemmeno di Mike – le cui donne li attendevano sulla terra ferma -, ma si riferiva alla persona che in quegli ultimi dieci anni l’aveva fatto diventare ‘diverso’.
    Non era un cambiamento netto né visibile, era una cosa interna che solo lui e il suo compagno erano in grado di comprendere.
    Da quando Kurt Hummel era entrato nella sua vita, David aveva messo da parte lentamente la parte peggiore di sé accettando addirittura quell’amore che aveva sempre pensato non potesse esistere.
    Sospirò e congedandosi dal navigatore – che avrebbe ovviamente fatto seguire la rotta appena tracciata -, si diresse verso la sua cabina.
    Era certo di trovare lì il suo compagno, ed infatti lo scorse disteso sul letto a leggere uno di quegli assurdi libri che aveva preso durante il loro ultimo sbarco.
    “ Ohy…”, cercò di richiamare la sua attenzione, chiudendo la porta alle sue spalle.
    “ Salve Capitano.”, lo salutò in risposta Kurt senza prestargli troppa considerazione – cosa che, ovviamente, non andò giù a Dave.
    “ Leggi ancora quella stupidata?”, domandò piegando le labbra in un leggero ghigno, certo che in quel modo avrebbe avuto completamente su di sé le attenzioni dell’altro.
    “ Prima di tutto…”, chiuse il libro in un tonfo, scoccandogli un’occhiataccia irritata. “ Non sono stupidate! È un racconto romantico ed è davvero appassionante! Se tu non fossi un totale analfabeta potresti capire anche tu la bellezza di questo scritto!”
    Il tono saccente e gli insulti – spesso anche infondati, perché David sapeva leggere benissimo – erano all’ordine del giorno da ormai dieci anni ma, nonostante tutto, non si erano ancora stancati di quelle piccole scenette.
    “ Ah sì? Fammi indovinare. C’è una ragazza diversa dalle altre, innamorata del protagonista ma ovviamente non lo vuole ammettere perché è troppo diversa. Il protagonista poi è bello e piace a tutte le donne presenti nel libro ma vuole solo quella ragazza.”, dichiarò Dave divertito, scorgendo nella chiara pelle di Kurt un familiare rossore.
    Non era imbarazzo, o per meglio dire, lo era… ma era più simile alla rabbia per il fatto che il suo riassunto fosse fin troppo simile alla storia del libro.
    “ Idiota.”, lo insultò, sollevandosi dal letto ed assumendo un’espressione superiore – sembrava tanto dire ‘non mi abbasso a discutere ancora con te’. Con un gesto seccato, si sistemò la camicia che indossava – due volte più grande di lui – e mise a posto il libro che stava leggendo.
    “ Che ti sei messo addosso Kurt?”, domandò Dave, avvicinandosi per osservarlo meglio.
    “ Non si vede?”, ribatté il più giovane incrociando le braccia al petto e, a quel movimento, la camicia scivolò di lato scoprendogli la spalla.
    “ Quella è mia.”
    “ Esatto. Le mie stanno cadendo a pezzi, dobbiamo prenderne altre.”
    Era uno dei suoi soliti capricci - David sapeva che Kurt amava indossare abiti nuovi e puliti - ma in quelle parole, il pirata non poté fare a meno di riconoscere una nota familiare che lo fece sorridere.
    “ Quindi…”, lo attirò a sé sistemandogli la camicia. “… non l’hai fatto perché morivi dalla voglia di indossare qualcosa di mio, vero?”, insinuò.
    “ Assolutamente e indubbiamente… no.”, rispose Kurt ricambiando però il sorriso. “ Voglio andare a comprare qualcosa di nuovo. Quando arriviamo alla prossima isola?”, insistette per non darla vinta al compagno.
    “ Dovrai aspettare parecchio. Non possiamo seguire la solita rotta.”
    “ La marina, vero?”
    Dave assentì senza aggiungere altro.
    “ Non credi che… beh… sia giunto il momento di ritirarti?”, chiede Kurt incerto, facendo capire al pirata di non essere l’unico ad essere tormentato da quei pensieri.
    “ Non posso lasciare la Sea Beast.”, rispose in un sospiro, carezzando i fianchi fini dell’altro in quelle che comunemente chiamavano ‘coccole’.
    “ Ma non puoi neanche morire qui, David!”, esclamò il più giovane. “ Non voglio che tu faccia la fine di… tutti quegli altri!”
    Sapeva a chi si riferiva. Sapeva che stava parlando di quei pirati morti con la loro nave e a quelli impiccati.
    “ Lo so.”, ammise.
    “ E, giusto perché tu lo sappia, neanch’io voglio fare quella fine.”, aggiunse Kurt per far leva sulle sue convinzioni. “ So quanto tu tenga alla nave e so anche quanto sia difficile per te accettare una vita diversa da questa… ma devi anche capire che tutto questo sta per finire.”
    “ Lo so…”, ripeté sospirando David.
    “ Allora perché non ti decidi?!”
    “ Perché non voglio. Questa è casa mia.”
    “ Peccato.”, Kurt lo allontanò premendo le mani sul petto di Dave, avviandosi poi come se fosse una Regina verso la porta.
    “ Mh?”
    “ Io considero casa il posto dove sto con te.”, rispose con tono quasi melodrammatico, intriso però di una strana serietà che spinse il pirata a cercare di bloccarlo ancora.
    Entrambi sapevano di essere nel giusto e… sapevano anche chi avrebbe vinto alla fine.
    “ Fammi fare questi ultimi viaggi. Devo concludere degli affari.”, rispose David.
    “ Lo dici sempre.”, gli fece presente Kurt.
    “ Ma questa volta è la verità…”
    “ Anche questo l’ho già sentito.”, borbottò il più giovane.
    “ Vuoi vivere sulla terra ferma? D’accordo.”, sospirò. “ Vuoi che te lo prometta? D’accordo: te lo giuro.”
    “ David…”
    “ Che c’è ora?”
    “ Non devi…”
    E alla fine, tornavano sempre in quella situazione. Entrambi volevano il bene dell’altro ma nessuno dei due – per un pizzico di ovvio egoismo - era disposto sul serio a mettere da parte il proprio.
    David infatti non si trattenne dal sospirare. Tutto quello era chiaro anche per lui.
    “ Lasciamo perdere, d’accordo?”, gli rivolse un sorriso che venne subito ricambiato.
    “ Tanto lo sai che in un modo o nell’altro vincerò sempre io.”, ribatté Kurt.
    “ Già, come sempre no?”
    “ Ovvio.”
    Il pirata lo abbracciò, carezzandogli la nuca.
    In realtà non sapeva in che modo avrebbe vinto Kurt – se avrebbe prevalso la necessità di vivere in pace sulla terra ferma o la voglia di rendere felice David e di farlo restare in mare aperto –, ma sapeva che alla fine di tutto sarebbero rimasti insieme.
    Era quella la verità e gli andava bene.
     
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