1. The “strange feeling” turns into an unbearable longing

NC-15 | Luka Megurine/Miku Hatsune

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    ~ The Huntress Princess
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    Titolo: You are everything in the world to me
    Titolo del Capitolo: The “strange feeling” turns into an unbearable longing
    Fandom: Vocaloid
    Personaggi: Miku Hastune, Luka Megurine
    Genere: Introspettivo, Erotico, Romantico
    Rating: Arancione
    Avvertimenti: OneShot, Yuri, Fluff, Alternative Universe (AU)
    Conteggio Parole: 3123 (FiumiDiParole)
    Note: 1. Per Francis<3 Perché è la nostra coppia<3
    2. Il titolo della serie, ed anche il titolo del capitolo, viene da una frase di Magnet.
    3. Come ben sappiamo il carattere dei Vocaloid varia da video a video ed io ho voluto dare una mia interpretazione alle due protagoniste della fic<3
    4.Scritta per la Maritombola indetta da Maridichallenge con il prompt 7. Penna a sfera.
    4. Partecipa al The One Hundred Prompt Challange indetto da BlackIceCrystal. Con prompt 51. Caos, inteso come il caos interiore che sconvolge la piccola Miku<3
    6. Inutile dirlo: non è ancora stata betata XD

    { You are everything in the world to me ~
    - 1. The “strange feeling” turns into an unbearable login -



    Irrequieta, Miku Hatsune, si rigirava nel suo letto senza riuscire a prender sonno. Non era nuova a quelle sensazioni di insonnia e di agitazione che la costringevano sveglia in quelle ore notturne, perché da qualche settimana a quella parte si ritrovava divisa tra la curiosità e la vergogna che le facevano sentire addosso tutti i suoi diciassette anni: con le tipiche insicurezze e i tanti dubbi che si affacciavano a quell'età.
    Era accaduto qualcosa che l'aveva confusa e, strano ma vero, era tutta colpa di un videoclip che, due settimane prima, aveva iniziato a girare con la sua compagna più grande, Luka Megurine.
    Si intitolava Magnet e ogni volta che ascoltava quella canzone il suo giudizio era sempre lo stesso: era semplicemente stupenda. Le era bastato poco per amarla - e la adorava tutt'ora - ma era anche stato semplice iniziare e odiarla - il classico rapporto amore e odio che tanto andava di moda nei romanzi che leggeva con Rin.
    Si ricordava ancora quando lei e Luka l'avevano cantata per la prima volta ed erano rimaste stupite da quanto la canzone fosse perfetta per le loro voci - erano così entusiaste che avevano addirittura passato la serata nella camera della più grande per poterla imparare a memoria - ma, quando Miku aveva visto la coreografia - ed aveva ricollegato il significato della canzone - tutto era andato a rotoli.
    Non erano passi difficili - lei era anche una brava ballerina oltre che cantante -, era... era semplicemente la vicinanza di Luka a metterla a disagio.
    Avevano cantato altre volte insieme, certo, ma quella coreografia le portava a cantare vicine fino a sentire il respiro dell'altra sulle labbra... li si guardavano negli occhi e, con gli sguardi incatenati, le loro mani si univano in una romantica stretta.
    I loro produttori giocavano spesso sull'ambiguità del loro gruppo, i Vocaloid, e tanti fan già smaniavano per una sua probabile relazione con Kaito. Le chiamavano 'scelte pubblicitarie' che, come avevano subito dimostrato, portavano ulteriore successo.
    A quel punto, per i produttori, sembrava però giunto il momento di mischiare le carte in tavola facendo apparire in quelle vesti, per così dire, intime le due ragazze, ignari dello sconvolgimento emotivo che quella decisione aveva causato in Miku.
    La giovane si rigirò ancora nel letto agitata e, imbarazzata a morte, si ritrovò a carezzare il muro con la sola punta delle dita, considerando per l'ennesima volta che quella parete fatta di mattoni era l'unica barriera che la separava dalla stanza di Luka... bastava poco e sarebbe stata lì, con lei.
    Scossa da quel pensiero, che ormai la coglieva ogni notte, ritirò la mano stringendola al petto come se fosse stata scottata, emettendo un basso lamento.
    Non poteva andare avanti in quel modo, non avrebbe resistito oltre e se il suo rendimento sarebbe sceso ulteriormente - la stanchezza si faceva sentire ormai - l'avrebbero mandata via e non poteva permettersi di dire addio così presto al suo sogno - e, di conseguenza, anche a Luka.
    A pensarci bene, non sapeva cosa la terrorizzava di più: se perdere il lavoro che aveva sempre sognato o perdere la compagna più grande e, ovviamente, tutti gli altri ragazzi del gruppo.
    Trovare una risposta era arduo, Miku sapeva solo di dover dormire per risolvere entrambi quei crucci, e per farlo doveva affrontare il problema alla radice.
    Era l'unica soluzione sensata che aveva elaborato in quelle settimane di agonia: doveva andare a parlare con Luka.
    Non che la ventenne fosse il problema, anzi la giovane si era sempre dimostrata comprensiva nei suoi confronti, ma Miku aveva bisogno di un confronto che doveva concludersi con un rassicurante: " Luka non è cambiata. È sempre lei. Quindi torna a letto e dormi."
    Cercò di auto-convincersi e di fermare le sue gambe che, nell'alzarsi, avevano iniziato a tremare come a volerle impedire di andare dalla compagna. Le guardò con aria di riprovero e, sgridandole mentalmente, si avviò passo dopo passo fino alla porta dell'amica, dando lievi colpetti su di essa.
    Venne subito accolta da un basso " Avanti", e tremante aprì l'uscio quel tanto che bastava per far spuntare il capo.
    Individuò subito l'amica seduta sul letto con un quaderno sulle gambe, coperte dai pantaloni rosa del suo pigiama.
    " Posso?", pigolò Miku.
    La più grande la guardò forse un po' stupita poi, assentendo con un gesto del capo, la invitò vicino a sé facendole spazio sul materasso.
    Miku inizialmente esitò perché stare sullo stesso letto di Luka in quel momento non le sarebbe stato di grande aiuto, ma a ripensarci bene era una prova che l'avrebbe aiutata a superare quella situazione. Quindi, sempre con passi incerti, la raggiunse prendendo posto accanto a lei, posando la schiena sul muro ed attirando le ginocchia al petto, in una posizione simile a quella della più grande - ritrovandosi però a stirare il più possibile il suo pigiama per coprire le gambe nude, dandosi della stupida per non essersi messa i pantaloni.
    " Non riesci a dormire?", domandò apprensiva Luka, facendo girare una penna a sfera tra le dita con maestria. Miku seguì quel movimento con attenzione, cercando di concentrarsi su quel piccolo oggettino in plastica e non sulle lunghe e belle dita dell'altra e, soprattutto, sulla sua vicinanza.
    " Sì..."
    " È da un po' di tempo che fatichi a prender sonno...", constatò la più grande.
    " Te ne sei accorta anche tu?", domandò senza però riuscire a guardarla in viso - non ci riusciva e non sapeva se si trattava di vigliaccheria o della concentrazione che stata riversando sulla penna a sfera.
    " Certo, e devo dedurre che sia legato a me."
    Passarono giusto cinque secondi: il tempo per la più giovane di immagazzinare quell'affermazione e reagire con un sussultò.
    " Eh?"
    Finalmente riuscì a distogliere lo sguardo dalla penna per puntarlo sulla compagna - non era poi così traumatizzante come sembrava il guardarla in volto.
    " Come...?", le parole però le mancarono.
    Che doveva dirle?
    Non era colpa della più grande se lei si faceva trasportare troppo dalle scelte dei produttori e, soprattutto, se si lasciava anche condizionare dal videoclip di Magnet.
    " Non riuscivi a guardarmi neanche in faccia poco fa, e hai iniziato a comportarti in modo strano da quando ci hanno messe a lavorare insieme."
    Luka era sempre stata una giovane molto attenta alle necessità dei suoi compagni e, grazie alla sua mente analitica, riusciva spesso a comprendere i crucci degli amici senza che questi dovessero confidarsi con lei. Miku aveva sempre ammirato quel suo dono, ma in quell'istante, con la verità che le veniva sbattuta in faccia, non riusciva a provare altro oltre l'agitazione.
    " N-no...", balbettò e al sopracciglio alzato della più grande seguì una sua ovvia, e poco decorosa, confessione: era quello l'effetto che l'altra aveva su di lei.
    " È che... Magnet è così bella. La canzone sembra fatta per noi... ma... è ambigua. E la coreografia non fa altro che confermarlo.", spiegò Miku, agitandosi leggermente nel letto.
    " E ti da fastidio?", chiese Luka.
    " N-no, è solo che..."
    " Che sei confusa e sei venuta qui per eliminare ogni dubbio.", concluse semplicemente la più grande osservando l'altra annuire con un'espressione quasi dispiaciuta.
    " Scusami, Luka..."
    " Non ti piaccio?"
    La domanda colse impreparata Miku, non si aspettava quella totale mancanza di giri di parole da parte dell'altra, anche se doveva sospettarlo conoscendola.
    " No! Cioè, sì! Mi piaci Luka!", farfugliò. " Ma non so come!"
    " Possiamo ovviare a questa mancanza in modo molto semplice.", spiegò seria la più grande, posando sul letto il quaderno e la penna a sfera.
    " Come?", Miku seguì con attenzione i movimenti dell'altra, ritrovandosi però quasi pietrificata quando questa le prese la mano, stringendola con dolcezza, ed iniziò ad avvicinarsi al suo volto come nella coreografia della loro canzone.
    Non stavano cantando né recitando, quella era la realtà e la giovane non riusciva a muoversi mentre le labbra della compagna eliminavano la minima distanza creata da Magnet per baciarla.
    La bocca di Luka era morbida e dolce - sapeva di burro cacao -, e si muoveva lentamente su quella di Miku che, dopo aver superato il primo attimo di stupore, tentò di imitarla spinta dal suo istinto.
    Non era il suo primo bacio - il primo l'aveva dato a Len mentre giocavano al Gioco della Bottiglia a scuola, ed era stata un'esperienza traumatizzante vista la scenata di gelosia tirata su da Rin -, ma le sensazioni che il suo corpo stava provando erano nuove e si contraddicevano tra loro.
    Sentiva il suo corpo venire carezzato da una ventata di fresco sollievo ma al tempo stesso lo avvertita anche infiammarsi a quel bacio.
    Sentiva di doversi allontanare, certa che non sarebbe più riuscita a tornare indietro nell'intraprendere quella strada, ma non voleva: desiderava osare e scegliere quella via così ostica e inesplorata.
    Era confusa, ma mai come in quel momento si sentiva anche decisa, perché Luka le piaceva. Così come le piaceva quello che stavano facendo e che, forse, avrebbero fatto di lì a poco, ma soprattutto le piaceva non dover più utilizzare quella maschera di innocente malizia che indossava in ogni videoclip e, spesso, anche con i suoi compagni: con Luka poteva essere se stessa e basta.
    Forse, proprio per quel motivo si spinse ulteriormente verso l'amica, cercando un contatto maggiore che le venne concesso - con un'intima carezza della lingua sulle labbra socchiuse ed umide che le fece emettere un verso simile al miagolio di un gatto - ma subito negato.
    La più grande infatti si allontanò con un lieve sorriso, osservando il viso arrossato - ed un po' frustrato - dell'altra.
    " Allora? Hai ancora dei dubbi?"
    Miku avvampò ulteriormente e, esibendosi in un broncio imbarazzato, puntò le sue chiare iridi su quelle della compagna con fare indagatore - era un modo come un altro per dissimulare l'imbarazzo.
    " Io ti piaccio?"
    Non appena formulò quella domanda però tutta la sua baldanza iniziò a venire meno: non voleva sentire la risposta, soprattutto se conteneva una negazione. Iniziava a capire qualcosa dei suoi sentimenti - Luka non le piaceva e basta, c'era qualcosa di più grande che desiderava che la legasse indissolubilmente a lei - e, a quel punto una domanda sorse spontanea: e se l'amica, bacio a parte, non provava le sue stesse emozioni?
    Non era tipa da fasciarsi la testa prima del dovuto, preferiva vagliare ogni possibilità alla ricerca di una soluzione senza fare la pessimista, ma in quel momento non riusciva proprio ad intravedere un qualcosa di ottimistico.
    Fece per ritirare la domanda, ben decisa a non voler sentire la risposta, ma la bocca di Luka si posò sulla sua fermando ogni parola sul nascere.
    Miku rispose al bacio senza esitare, scacciando ogni pensiero negativo in un attimo, e mugugnò quando la lingua dell'altra si insinuò nella sua bocca, cercando e carezzando la sua gemella.
    Lievi brividi iniziarono a percorrere il corpo della più giovane e, come se non bastasse, tutto il sangue pareva essersi riversato sul suo volto, pulsando e creando fastidiosi formicolii sulle gote e sulle tempie.
    Diversamente dal primo bacio, questo durò un tempo che parve infinito ma anche troppo breve quando, per mancanza d'aria, si dovettero allontanare.
    " E-era questa la tua... risposta?", esalò Miku, strappando una risatina a Luka che, posando la fronte su quella della più giovane, la guardò negli occhi: era uno sguardo intenso che ebbe il potere di farle imporporare ulteriormente il volto.
    " Esattamente. Non mi dispiaci... anche se sei piccola."
    " Non sono piccola!", si lamentò prontamente Miku.
    " Sei la mia piccola. Mettiamola così, ti va bene?"
    La giovane boccheggiò senza riuscire a parlare, quella frase conteneva una certa possessività da parte di Luka e, nonostante l'imbarazzo che teneva segregata la sua capacità di parlare, non le dispiaceva affatto appartenere alla più grande perché doveva proprio ammettere che era piacevole essere 'la sua piccola'.
    " Dalla tua faccia sembri abbastanza soddisfatta.", constatò Luka, riuscendo a far reagire l'altra che, con un broncio irritato, le tirò quasi per dispetto i capelli.
    " Non trattarmi come una mocciosa!"
    " Hn...", la più grande riuscì subito a liberare le sue lunghe ciocche dalla presa violenta dell'altra e, bloccandole il polso la guardò ancora negli occhi con serietà. " D'accordo. Vuoi essere trattata come un'adulta?"
    Era una domanda intrisa di malizia e Miku aveva ovviamente inteso il suo significato. Non era stupida, forse era solo un po' inesperta, ma sapeva benissimo a cosa alludeva l'altra... il punto però era: lei lo voleva davvero?
    In quel momento le tornò in mente, quasi stupidamente, il gioco che Luka stava facendo poco prima con la penna a sfera, e come le sue dita si muovevano abili su quella stecca di plastica e si scoprì, senza neanche stupirsi troppo, che desiderava sentire su di sé quelle falangi lunghe e morbide.
    Assentì con convinzione e, spingendosi verso l'altra, riuscì a rubarle un bacio, compiacendosi subito di quel suo gesto per lei così azzardato. Ben presto però si rese conto che non bastava solo quel lieve sfiorarsi di labbra per stupire Luka, infatti questa si spostò fino a sovrastarla con la sua altezza, bloccandola tra la parete ed il suo corpo.
    Nonostante ciò Miku non si agitò, restando calma e con gli occhi fissi su quelli dell'altra, attendendo con crescente impazienza la sua mossa che, fortunatamente, non tardò ad arrivare - come nei più scontati libretti romantici che aveva letto.
    La più grande la baciò con delicatezza, senza troppe pretese, portando però le mani sui bottoni della camiciona che Miku utilizzava come pigiama, liberandoli abilmente dalle asole fino a scoprire il petto della giovane, coperto solo da un reggiseno in pizzo azzurrino - aveva una vera e propria ossessione per quel colore.
    Lo osservò con attenzione, scendendo poi con lo sguardo sul ventre piatto e sugli slip neri - forse era l'unico capo intimo diverso dall'azzurrino che possedeva la ragazza - in netto contrasto con la chiara pelle delle lisce gambe.
    Miku, a quello studio così approfondito degli occhi di Luka, si sentì ulteriormente avvampare e cerco con farfugliamenti vari di riportare l'attenzione sul suo volto - in quel momento la parte meno imbarazzante di sé.
    Fallì subito nel suo intento quando l'altra, sorda ai richiami, andò con le labbra a baciarle il collo con dei tocchi intrisi di delicatezza e malizia.
    Trasalì, emettendo un vergognoso versetto - solo Luka sembrava in grado di tirarle fuori simili mugolii -, ma non cercò di sottrarsi a quelle tenere attenzioni. Erano quanto di più piacevole avesse mai provato e, persa in quelle sensazioni, permise all'altra di carezzarle la schiena alla ricerca dei gancetti del reggiseno - riuscendo nella difficile impresa di sganciarli con una sola mano.
    Solo in quel momento Miku, nel sentire il petto libero dalla costrizione dell'intimo, si lasciò prendere per qualche istante dal panico cercando con le mani di allontanare l'altra da sé.
    Luka la guardò inizialmente confusa poi, sorridendo comprensiva, la attirò a sé in un abbraccio.
    " Rilassati sciocchina. Non fare quell'espressione terrorizzata.", le carezzò i capelli, liberi - almeno di notte - dalle lunghe codine che si faceva durante il giorno.
    " I-io..."
    Miku iniziò a balbettare, rendendosi presto conto che non sapeva neanche che dirle, perché in quel campo conosceva solo la teoria appresa sui romanzetti un po' più spinti che possedeva, la pratica invece le era sconosciuta, ed un po' la spaventava. Era bastato un niente - un brivido più intimo di quelli che poco prima l'avevano percorsa - per rendersi conto che per quanto quelle sensazioni fossero piacevoli erano del tutto nuove per lei - non aveva mai sentito il suo corpo reagire in quel modo - e non sapeva se tutto era normale o meno, se doveva agitarsi e spaventarsi o stare calma. Solo parlandone con l'altra poteva calmarsi per davvero, o almeno era quella la sua convinzione, perché Luka era sempre stata in grado di calmarla con poco e doveva riuscirci anche in quel frangente.
    " Lo vuoi davvero, Miku?", chiese l'altra, carezzandole il viso scarlatto.
    " Sì...", assentì la giovane - Magnet aveva risvegliato in lei delle voglie che credeva di non possedere. " Ma..."
    " È tutto nuovo.", Miku annuì ancora strappando un dolce sorriso alla più grande che, baciandole piano le labbra, ammise: " Anche per me."
    La ragazza assunse subito un'espressione stupita.
    " Davvero?"
    " Davvero... cercavo solo la persona giusta.", confermò Luka con un tenero sorriso, aggiungendo poi un: " Impariamo insieme come fare, d'accordo?"
    Miku assentì piegando le labbra in un ampio sorriso che le illuminò il viso e lasciandosi andare ad uno slancio d’affetto verso l’amica che le fece finire entrambe distese sul letto - il quaderno e la penna a sfera caddero per terra, ma nessuna delle due se ne rese conto.
    “ Quindi sono io quella giusta?”, chiese divertita.
    “ A quanto pare.”
    “ Quindi non ti piaccio solamente?”, incalzò Miku.
    “ Esatto.”, assentì ancora Luka, sorridendo per quel piccolo e non fastidioso interrogatorio.
    “ Cosa provi per me?”
    “ Hikiyosete Magnet no you ni...”, canticchiò la più grande, indispettendo l’altra.
    “ Voglio una risposta seria!”, esclamò Miku, assumendo un’espressione fintamente minacciosa che, ovviamente, non impensierì Luka anzi, le strappò un risolino.
    “ Non prendermi in giro!”, sbraitò ancora la più piccola.
    “ Come posso prenderti sul serio con quella faccia e con il reggiseno ormai slacciato?”
    L’altra, a quel piccolo appunto, avvampò e tentò di nascondersi - istinto principale dinnanzi a simili situazioni imbarazzanti - ma venne prontamente bloccata.
    “ Ti amo.”, confessò Luka, sentendo subito i tentativi di fuga della giovane arrestarsi.
    “ Davvero?”
    “ Ti amo.”, ripeté sorridendo.
    “ Oh...”
    “ Solo ‘oh’?”
    “ Eh? N-no... ecco... anch’io...”, pigolò imbarazzata Miku.
    “ Anche tu cosa?”, insistette maliziosa la più grande.
    “ Ti amo...”, sussurrò imbarazzata.
    “ Non ho sentito.”
    “ Ti amo! Va bene?!”, esclamò alzando leggermente la voce la ragazza.
    “ Sì.”, annuì Luka. “ Posso ritenermi soddisfatta.”
    “ Antipatica.”, borbottò Miku in risposta, gonfiando infantilmente le guance.
    “ L’antipatica che ti ama.”, precisò la più grande. “ Pretende un bacio.”
    “ No!”, sbottò l’altra, ben decisa a non darla vinta alla compagna.
    “ Allora me lo prendo.”, ridacchiò Luka, afferrandola e baciandola con dolcezza e passione che, subito, eliminarono ogni tentativo di ribellione da parte della più giovane.
    Quando si staccarono, la più grande si permise di ammirare l’altra che, tenendo gli occhi socchiusi, aveva assunto un’espressione sognante. Era così carina che avrebbe evitato di prenderla in giro, infatti si limitò a carezzarle la guancia accesa da un dolce color rosso.
    “ Tutto ok?”, domandò.
    “ Mh mh...”, annuì con il capo Miku, appoggiandosi poi sul seno della compagna.
    “ Non sembra.”
    “ Non ci crederai vista la situazione ma...”
    “ Ma?”
    “ Ma ho un sonno...”, la giovane, a quella affermazione, si nascose imbarazzata ma non venne ripresa né da una risatina né da altre parole di scherno. Al contrario: Luka la allontanò dolcemente con un sorriso e, riabbottonandole la camiciona, fece distendere entrambe in una posizione più comoda.
    “ Dormi qui, ovviamente.”
    “ Cosa?”, Miku divenne color porpora.
    “ Dormi.”, ordinò la più grande divertita, baciandole la fronte. “ Ti ho dato anche il bacino della buonanotte.”
    La ragazza sorrise a sua volta e, abbracciando la compagna, mormorò un lieve e soddisfatto: “ Buonanotte anche a te, Luka...”, certa che non avrebbe più sofferto di quell’insonnia - e che non avrebbe più visto con gli stessi occhi le penne a sfera, ma quelli erano dettagli ignorabili.

    The One Hundred Prompt Project

     
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  2. Nea-chan
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    Bella, bella, bella! *o*
    E' l'unico aggettivo con cui descrivo questa piccola meraviglia, un vero e proprio gioiellino in puro stile shoujo-ai. <3<3<3<3
    Insomma, nella fan fic hai praticamente sommato le tre cose che mi piacciono di più: Magnet, lo shoujo-ai e il pair Luka/Miku. x3
    Sommando tutto questo, hai dato vita a un vero e proprio piccolo capolavoro. <333333
    Pur non essendo un'esperta al 100% di tutto ciò che concernono i Vocaloid, Luka e Miku sono assolutamente IC nel preciso contesto che hai voluto dare alla tua storia. <3
    Sono proprio loro. <3<3
    In più, ti dò assolutamente ragione su quanto hai detto sulla caratterizzazione dei Vocaloid, che varia a seconda del tipo di canzone che cantano.
    Il bello dei Vocaloid è proprio questo: c'è un'assoluta libertà di interpretare liberamente i loro caratteri e, in questo caso, non si può parlare di una statica caratterizzazione dei vari personaggi virtuali da rispettare.
    Quanto alla scena erotica tra Luka e Miku, è semplicemente deliziosa. <3<3<3<3
    Complimenti per aver scritto una bellissima fan fic sulle due, una fan fic tra l'altro ispirata da una frase di una delle mie canzoni preferite in assoluto. <3
    Spero con tutto il cuore che continui a scrivere altre fan fics sui Vocaloid. *.*
    Detto ciò, ti saluto, mia caraH. <3333333

    Alla prossima! <3<3<3<
     
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1 replies since 28/1/2011, 00:36   53 views
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