11. Mi vuoi bene?

Per Tutti | Sud Italia/Nord Italia

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  1. #Michelle
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    ~ The Huntress Princess
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    Titolo: I’ve got a thing about you
    Titolo del Capitolo: Mi vuoi bene?
    Fandom: Axis Powers Hetalia
    Personaggi: Sud Italia (Lovino Vargas), Nord Italia (Feliciano Vargas)
    Genere: Introspettivo, Fluff
    Rating: Verde
    Avvertimenti: OneShot, Shonen-ai, Incest
    Conteggio Parole: 562 (FiumiDiParole)
    Note: 1. Il titolo della serie è tratto dalla canzone A thing about you dei Roxette.
    2. Sfrutto ancora questo prompt per una Itacest dedicata a Chiuchiu<3
    3. Partecipa al Meme di San Valentino indetto da michiru_kaiou7. Questa fic è stata scritta per il prompt: “Do you have any feelings deep inside your heart?
    4. Partecipa a FiumiDiParole.

    { I’ve got a thing about you ~
    - 11. Mi vuoi bene? -



    Coricavano nello stesso letto, stranamente silenziosi - forse Romano già dormiva, ma Veneziano non ci riusciva.
    Lanciò un’occhiata all’orologio sul comodino che segnava ormai mezzanotte passata - era entrato il 14 Febbraio - e, per quanto Feliciano desiderasse accoccolarsi sulla schiena del fratello, abbracciarlo e augurargli un felice San Valentino, rimaneva invece fermo a guardare il soffitto e poi, di nuovo, l’orologio.
    Si sentiva teso, erano anni che stava con Lovino - erano un’unica Nazione: loro erano Italia -, eppure erano poche le volte che il fratello si lasciava andare a quelle piccole dolcezze che a Veneziano piacevano.
    Romano era sempre impegnato - con Spagna, a litigare con Germania, con la mafia e tanti altri problemi e altre Nazioni - e, nonostante la sua costante presenza, spesso lo sentiva lontano.
    Sospirò e cercò, accoccolandosi il più possibile sotto le coperte, di dormire ma riuscì solo a svegliare l’altro che si volse verso di lui guardandolo - non era assonnato, forse non stava neanche dormendo.
    “ Feliciano? Che succede?”, domandò.
    “ Niente...”, pigolò Veneziano, nascondendosi e dandogli le spalle, lasciandosi sfuggire ancora un sospiro che, anche se non lo diede a vedere, allarmò non poco Romano.
    “ Non ti faccio andare da quel mangia patate. Scordatelo!”, esclamò, voltandosi del tutto per afferrare il fratello per una spalla, nel tentativo di bloccarlo e fermare ogni possibile fuga. Si ricordava ancora quelle notti in cui Feliciano scappava per andare da quel bastardo di un tedesco e non poteva sopportarlo.
    “ Non voglio andare da Ludwig...”, mormorò in risposta l’altro.
    “ E allora perché stai sospirando come una ragazzina invece di dormire?”, ringhiò, senza nascondere una certa gelosia.
    “ Forse... forse perché non riesco a dormire...”
    Romano lo guardò sempre più serio mentre nella sua mente si formavano vari visi delle Nazioni che potevano aver ridotto in quello stato il suo Veneziano - Germania, Giappone e Francia sarebbero stati i primi della lista.
    “ È successo qualcosa?”
    “ No... ma... Lovino tu mi vuoi bene?”, Feliciano posò lo sguardo sul fratello, scoprendo solo gli occhi - preoccupati e liquidi per la risposta che stava attendendo. Romano sussultò appena a quella domanda, decisamente inaspettata e tirò leggermente fuori il labbro inferiore arrossendo imbarazzato.
    “ Certo...”, borbottò. “ Che stupido che sei... è ovvio che io ti voglia bene...”
    “ Davvero?” chiese ancora Veneziano.
    “ Feliciano non farmelo ripetere.”, lo guardò torvo con le guance completamente rosse.
    “ Ma a me piace che tu me lo dica. Non so mai che pensi e anche se siamo una sola Nazione non so che cosa provi nel tuo cuore... e mi piacerebbe davvero tanto.”, dichiarò infantilmente, riuscendo però a far sentire in colpa il fratello - ovviamente non depennò l’elenco degli Stati che avrebbe ammazzato, quelli erano in ogni caso i suoi più acerrimi nemici - che, passando da un’accesa colorazione scarlatta ad una quasi viola, gli donò una carezza sulla fronte poi sul viso per allontanare la coperta.
    “ Feliciano...”, era ben deciso ad aprirgli il cuore per una volta, come aveva già fatto altre volte in passato sempre e solo per il suo Veneziano. Non era solito perdersi in dichiarazioni smielate e troppo romantiche ma ogni tanto poteva essere sincero e usare la voce per dimostrargli quel che sentiva dentro.
    “ Sì?”
    “ Ti voglio bene.”, mormorò baciandogli una guancia, suscitando in Feliciano un sorriso.
    “ Quanto?”
    Tanto quanto ti amo, sciocchino.
    “ Anch’io.”, rispose, allungando le braccia per abbracciarlo e chiudere finalmente le labbra con quelle del fratello.


    Edited by p r i n c e s s KURENAI ~ - 10/12/2010, 12:36
     
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