2. Buon Natale

NC-17 | Francia/America+Inghilterra

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    ~ The Huntress Princess
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    Titolo: Regalo in Webcam
    Titolo del Capitolo: Buon Natale
    Fandom: Axis Power Hetalia
    Personaggi: America (Alfred F. Jones), Inghilterra (Arthur Kirkland), Francia (Francis Bonnefoy)
    Genere: Introspettivo, Erotico
    Rating: Rosso
    Avvertimenti: Yaoi, What if? (E se...)
    Conteggio Parole: 1244 (Word)
    Note: 1. Scritta per il Italian P0rn Fest #3 indetto da Fanfic_italia
    2. Scritta anche per il mio claim su kinks_pervs
    3. Scritta per il contest Starry Christmas indetto da fan-fiction.

    { Regalo in Webcam ~
    - 2. Buon Natale -



    Arthur, do you like that you see?”, mormorò poco dopo Alfred, iniziando ad abbassarsi gli short e leccandosi le labbra senza smettere di fissare lo schermo.
    Con lenti movimenti, e con voce dannatamente sensuale, si mostrò nudo, senza boxer o slip, causando in Inghilterra un gemito simile ad un rantolo, accompagnato dal violento pulsare del volto dell’inglese in fiamme.
    " Y-yes...", ansimò. " G-god yes... Dimmi c-che... non sei a Washington..."
    Arthur lo desiderava seriamente. Voleva che l'americano gli dicesse di essere lì, per lui, pronto a soddisfare quel dannato desiderio. Non poteva credere veramente che fosse così lontano...
    America sorrise in risposta senza però aggiungere altro, tornando a sedersi sul letto appoggiandosi sui gomiti in una posizione per lui comoda ma per l'inglese odiosamente erotica. Sembrava dirgli: “ Vieni a prendermi.”, e, deglutendo, Inghilterra si sentì quasi pronto ad attraversare a nuoto quel maledetto oceano che li divideva.
    " Sono a Washington.", confermò con voce calma Alfred, umettando ancora le labbra con la lingua. " Se fossi lì... che regalo di Natale sarebbe?"
    Arthur avrebbe voluto rispondergli: " <u>Un regalo perfetto.", perché lo sarebbe sicuramente stato, ma le parole gli morirono in gola ancor prima che riuscisse a riaprire bocca.
    " Sarebbe stato un regalo ben poco originale.", commentò Francia, apparendo dal lato destro dello schermo, completamente nudo. " Ah, Angleterre. Joyeux Noël.", aggiunse mentre si sedeva sul letto vicino ad Alfred, che lo guardò con un leggero sorriso.
    " France! Che diavolo ci fai lì?!"
    L'eccitazione in un lampo si era smorzata, venendo sostituita dalla voglia di uccidere quel dannato vinofilo.
    " Ti facciamo un regalo di Natale, mon petit Arthur."
    " W-what?!"
    Effettivamente tutta quella maledetta ed eccitante situazione non poteva che essere opera del francese perché Alfred non sarebbe stato mai in grado di fare una cosa simile, eppure... si stava prestando quasi con gioia per fare quel regalo. Soprattutto con la persona sbagliata.
    Non doveva esserci Francis lì. Assolutamente no!
    Doveva esserci lui! Quello era il suo posto!
    " Non è uno scherzo divertente."
    " Però fino a quando era Amérique a fare il tuo cosiddetto scherzo non eri di questa stessa idea."
    " Damned France!", ringhiò alzandosi di scatto, rischiando di cadere inciampando nei pantaloni, tant'è che dovette tornare a sedersi per non rovinare in terra.
    " Jouis-toi le spectacle, Arthur.", sussurrò il francese con quello che spacciava per tono sensuale, allungando la mano sul viso di America per sfiorarlo. Alfred socchiuse gli occhi, lasciandosi andare alla carezza in un versetto simile ad un miagolio.
    “ Francia! Piantala! Non è assolutamente divertente!”, esclamò Inghilterra, stringendo i pugni, ma la sua voce parve non raggiungere i due che continuavano a fissarsi persi in chissà quale pensiero. Ribolliva di rabbia e quando l’americano si avvicinò ulteriormente all’altro per baciarlo, infilandogli chiaramente la lingua in bocca, Arthur fu quasi tentato di distruggere quel dannato computer e quella maledetta webcam.
    L’avrebbe potuto fare - e l’avrebbe sicuramente fatto! - ma qualcosa lo bloccava e non capiva cosa. Riusciva solo ad osservarli mentre si baciavano e, a seguire, quasi con il fiato sospeso, la mano del francese carezzare le cosce di Alfred in lenti movimenti che facevano guizzare i muscoli e mugolare in un modo quasi indecente America. Rabbrividì e fu scosso dalla consapevolezza che, damn, si stava eccitando ancora.
    Poteva vedere l’erezione dell’americano svettare tra le gambe tenute larghe, la vedeva fremere frustrata ad ogni carezza un po’ più intima; era diventata sempre più grossa e riusciva anche ad intravedere le prime gocce candide brillare sulla punta e, God, Arthur avrebbe mandato al diavolo tutto - odio e quant’altro - pur di essere lì a prendere in bocca il membro di Alfred, leccarlo e succhiarlo fino a portarlo all’orgasmo.
    Ah...”, il gemito di America scosse violentemente anche l’inglese che non riusciva quasi a sbattere le palpebre mentre la mano di Francis si chiudeva attorno al membro dell’amante, muovendosi prima veloce, poi lenta, in una tortura organizzata solo per far soffrire Inghilterra.
    Nh...”, i versi di Alfred erano quanto di più eccitante avesse mai sentito e, con lo sguardo fisso sullo schermo, riuscì seriamente a dimenticarsi ogni singolo istinto omicida che l’aveva attraversato in quegli ultimi minuti.
    Vedeva solo il pollice che aveva tappato la punta dell’erezione, frizionandola, spargendo con quei movimenti il bianco e prematuro seme.
    Vedeva le labbra socchiuse dell’americano, umide e rosse socchiudersi in gemiti.
    Vedeva l’indice raggiungere il fratello per iniziare a stringere il glande, massaggiandolo ed allargando leggermente la sensibile apertura.
    E in quell’istante sentiva solo le urla di piacere di Alfred.
    F-Francis...”, non gli importava se il nome che gemeva non era il suo, nei suoi occhi e nelle sue orecchie c’era solo America in preda al piacere.
    “ Dimmi quello che vuoi, mon trésor...”, soffiò con voce roca il francese, leccandogli il collo.
    Mhh... Scopami... Please...”, lo pregò l’americano, facendo ondeggiare il bacino per andare incontro alla mano che lo torturava, causando nell’inglese un ancor più violento gemito frustrato.
    God, voleva essere lì.
    “ Come desideri, mon petit...”, rispose Francia allontanando l’arto per far distendere Alfred in modo che anche il loro spettatore vedesse e desiderasse di essere in quella stanza, con loro.
    America guardò Francis con il viso rosso e sudato, leccandosi ancora le labbra gonfie - era l’immagine dell’erotismo e Arthur non era lì per vederlo e per trarre piacere da quella sua dannata arrendevolezza. Francia carezzò le gambe dell’americano, lento, allargandole quasi con dolcezza.
    God...”, gemette l’inglese, fissando lo schermo, sperando - stupidamente - che si aprisse un varco temporale che lo trasportasse a Washington.
    Doveva essere lì.
    Voleva essere lì.

    Ansimò e, all’urlo di Alfred alla veloce penetrazione del francese, riuscì finalmente a chiudere gli occhi per qualche istante, serrando al tempo stesso la mano sul suo membro, iniziando a muoverla al ritmo dell’amplesso che si stava consumando dall’altra parte del mondo. Ad ogni spinta di Francis, il palmo scendeva fino alla base della sua erezione, assecondando il movimento sollevando il bacino. Sentiva i loro gemiti, rochi e di piacere, e lui li seguiva, imitandoli e fissandoli invidioso ed eccitato come non mai.
    Raggiunse fin troppo presto l’apice in un grido e con il fiato corto, privato quasi di ogni energia, non poté far altro che continuare a guardarli donarsi piacere, baciandosi come se non ci fosse un domani.
    Erano dannatamente belli e, God, li odiava come non mai.
    E mentre anche loro raggiungevano l’orgasmo, tutto l’astio e la rabbia che Inghilterra aveva provato, e accantonato quando tutto quello era iniziato, era tornato a riaffiorare. Strinse i pugni - ignorando il brivido nel sentirne uno umido del suo stesso seme - e si preparò ad insultarli e minacciarli. Certo, sarebbe stato inutile, ma si sarebbe sentito immensamente meglio nello sfogarsi in quel modo.
    Francis però, non appena riprese fiato, lo anticipò son un sorrisetto maledettamente odioso.
    “ Ti è piaciuto il nostro regalo, Arthur?”, domandò, leccando un' ultima volta le labbra di Alfred che, ridacchiando, si strinse al francese.
    Siete dei...
    “ Non c’è bisogno che ci ringrazi, England.”, lo bloccò America guardando verso lo schermo con un’espressione dannatamente soddisfatta che odiò immensamente. “ L’abbiamo fatto con molto piacere.
    “ Ed ora, se vuoi scusarci, abbiamo altre cose da fare.”, concluse Francia, alzandosi e avvicinandosi al pc.
    “ Che stai facendo?!”, esclamò l’inglese scattando in piedi, sorreggendosi prontamente sulla scrivania.
    Joyeux Noël, Angletterre.”, rise Francis mandando un bacio alla fotocamera, per poi spegnerla definitivamente.
     
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  2. .::Nowaki::.
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    O.o cavolo che fiction....
    Provo quasi pena per il povero Inghilterra.... ^_^ Ho detto quasi.

    Questa è la prima volta che leggo una InghilterraxAmericaxFrancia e devo dire che mi è piaciuta da matti!!!!
    Appena troverò del tempo utile mi sono programmata di leggere tutte le tue opere *o*

    Visto poi che dovrò capite lo spirito Yaoi di Hetalia se voglio fare un cosplay degno di questo nome ^^
     
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1 replies since 20/12/2009, 23:04   418 views
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