Allarm

NC-17 | Kai/Rei

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    ~ The Huntress Princess
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    Titolo: Allarm
    Fandom: BeyBlade
    Personaggi: Kai Hiwatari, Rei Kon
    Genere: Introspettivo, Erotico
    Rating: Rosso
    Avvertimenti: Yaoi, Lemon, OneShot, PWP
    Conteggio Parole: 1689 (Word)
    Note: //

    { Allarm ~




    " Siediti."
    Una parola.
    Un brivido.
    Inconsciamente si strinse nell'accappatoio, senza riuscire distogliere lo sguardo da quei profondi occhi violacei che lo fissavano seri.
    Kai non scherzava mai e le sue iridi, decise e risolute, lo confermavano.
    Il suo era un vero ordine e lui, ignorando tutti i campanelli d'allarme, che avevano iniziato a suonare nella sua testa da quando il russo l'aveva raggiunto in bagno, si ritrovò a sedersi sullo sgabello alle sue spalle.
    Era stato colto da un temporale mentre rientrava in albergo, e aveva pensato bene di farsi una doccia calda per evitare seccanti malanni. Niente di più normale se non fosse stato per l'ingresso di Kai, che l'aveva fissato dapprima stupito poi in un modo indecifrabile che l'aveva fatto tremare - e non era dal freddo.
    E in quel momento si trovava lì, avvolto solo da un corto accappatoio beige, i capelli sciolti e gocciolanti, con il russo davanti che gli ordinava di sedersi sullo sgabello del bagno.
    Ordine che aveva inaspettatamente eseguito.
    Da quando Kai aveva quel potere su di lui?
    Da quando, con una parola, poteva farlo capitolare?
    Forse da sempre o forse da quando avevano deciso che il loro rapporto di compagni di squadra non andava più bene e che doveva essere ben altro.
    Non lo sapeva e in quel momento non voleva scoprirlo.
    L’unica cosa che occupava i suoi pensieri era Kai che, lento, si avvicinò di qualche passo.
    Sul viso un leggero sorrisetto malizioso: quasi maligno.
    Rei sapeva che il russo non l’avrebbe mai ferito ma non poté fare a meno di tremare ancora e stringersi nell’unico indumento che indossava.
    “ Kai...”, lo chiamò, spezzando quell’opprimente velo di silenzio.
    “ Mh?”, il giovane si chinò ai suoi piedi, donandogli solo un mugugno per fargli intendere di avere la sua attenzione.
    “ Che fai?”, domandò senza riuscire a trattenere un tremito nella sua voce nel sentire le mani dell’altro sul suo piede.
    Niente.”, rispose piatto, posando le sue morbide labbra sull’arto nudo in un leggero bacio.
    Il cinese mugugnò sorpreso sentendo una violenta scarica percorrergli la schiena per andare a sfociare in un violento rossore che gli imporporò le gote.
    “ N-niente?”, ripeté continuando a sentire i baci che l’amante stava riservando alla sua caviglia.
    L’unica risposta, erano quelle labbra che risalivano inesorabili verso il suo ginocchio a dimostrargli che quello non era un ‘niente’.
    Poteva farlo impazzire se solo avesse voluto, ed era certo che Kai voleva farlo impazzire di piacere.
    E il cinese poteva solo stringere le dita sullo sgabello e lasciare le labbra socchiuse, senza neanche provare a ribellarsi. Infondo... voleva che accadesse.
    Perché solo il russo era capace di farlo sentire in quel modo.
    Solo lui poteva farlo cedere e donargli simili emozioni.
    “ K-kai...”
    Ancora una volta non ripose, limitandosi a scostare l’accappatoio per risalire sulla sensibile pelle della coscia.
    Tremò ancora, allargando senza alcuna pressione le gambe.
    Si offriva spontaneamente al suo amante.
    Lo desiderava. Voleva essere suo ancora una volta. Suo e di nessun altro.
    Kai.”, gemette nel sentire la lingua sulla delicata pelle vicino all’inguine.
    “ Guarda che il mio nome lo conosco.”, dichiarò con un leggero ghigno il russo, senza staccare le sue labbra dal corpo dell’amante.
    Ti prego...”, mormorò in un ansito.
    “ Hn… non ti piace?”
    Il tono era ironico e malizioso accompagnato dalla serpentina lingua che, curiosa, aveva sfiorato la base del suo membro eretto.
    “ Diamine... sì!”, ansimò tirando indietro il capo, scosso da un’altra violenta scarica di piacere.
    “ Allora... zitto e gemi.”, sibilò Kai prendendo in bocca il membro dell’amante, senza lasciargli tempo di ribattere o di imbarazzarsi per quell’eccitante ordine.
    Avvolto da quell’umido calore del russo, Rei si ritrovò a gemere.
    Ubbidiva ciecamente al suo amante e lo avrebbe fatto incondizionatamente.
    Mugugnò ancora nel sentire l’amante ripercorrere il suo membro fino alla punta sfiorandolo, di tanto in tanto, con i denti.
    Lenta tortura. Frustrante ed eccitante tortura.
    Kai amava portarlo al limite.
    Amava farlo gridare di piacere mentre con l’unghia del pollice graffiava la punta tumida del suo membro.
    Amava farlo tendere quando decideva di portarlo quasi all’orgasmo avvolgendolo nel calore della sua bocca.
    Amava farlo quasi piangere quando si allontanava dal quel voglioso corpo negandogli l’apice di quel loro rapporto.
    Kai amava tutto di Rei.
    No, non era solo sesso. Lui lo amava veramente.
    Da quel suo luminoso sorriso a quei suoi occhi color del miele.
    Da quel suo carattere pacato ma deciso a quella sua forza d’animo.
    Lo amava, e se poi c’era di mezzo anche l’appagante espressione del cinese stravolto dal piacere non poteva che goderne il più lentamente possibile.
    K-kai...”, gemette ancora il moro, tremando sullo sgabello. “ P-per... fa... ah... favore...
    Fronte imperlata di sudore.
    I lunghi capelli scuri che vi si appiccicavano.
    Labbra socchiuse, rosee e delicate.
    Occhi sbarrati, ai quali lati nascevano piccole lacrime frustrare.
    Petto che si alzava e riabbassava veloce.
    E tutti i muscoli tesi e vogliosi di quel contatto più intimo che gli veniva negato.
    Bello. Bellissimo.
    Ed era suo. Non avrebbe mai permesso ad altri di vedere Rei in quello stato.
    Era possessivo e geloso.
    Forse un poco bastardo ma la sua mente in quel momento ora occupata solo dal cinese.
    Con un ghigno malizioso si rialzò, costringendolo a guardarlo negli occhi.
    Liquidi della stessa lussuria si scrutarono.
    “ Dimmi cosa desideri e lo avrai.”, mormorò il russo.
    Anche quell’ennesimo e strano ordine lo fece sussultare, e tremante Rei allacciò le braccia al collo dell’amante, attirandolo a sé in un abbraccio.
    Cosa voleva?
    Cosa poteva desiderare dal gelido Hiwatari?
    Amami. Amami e basta.”, era poco più di un sussurro, ma il russo lo sentì perfettamente mentre lo prendeva in braccio per condurlo in camera.
    Lo fece stendere sul letto, liberandolo dell’ormai inutile accappatoio, guadandolo poi quasi con venerazione.
    Sarà fatto.
    Lo baciò andando a duellare con la lingua del cinese.
    Vi giocò e la stuzzicò, vezzeggiandola come se fosse la sua principessa, mentre andava ad allargargli le gambe con delicate carezze.
    Piano. Senza fretta.
    Si sarebbe ancora una volta goduto quel corpo stupendo che gli apparteneva perché, mai sazio, non si sarebbe mai stancato di quel sapore e di quei gemiti.
    Lo penetrò piano con un dito sentendolo miagolare contro le sue labbra.
    Mosse la falange beandosi ancora di quei lievi suoni, soffocati dagli ardenti baci che si scambiavano.
    La spinse più affondo liberando la bocca dell’amante per scrutarne il bel viso.
    Lento, aggiunse il secondo dito e, non vedendo tracce di dolore nel viso del cinese, le mosse insieme.
    “ K-kai... no-non c’è ne… bisogno...”, gemette Rei, tirando indietro il capo.
    Non provava dolore. Non poteva provarlo.
    Il russo non l’avrebbe mai ferito e lo sapeva bene.
    “ Tsk...”, Kai iniziò a baciargli il collo, inserendo nel corpo dell’amato una terza falange.
    Sapeva che Rei era ormai abituato, dati i loro numerosi incontri, ma trovava insopportabile l’idea di causargli del male e solo quando riuscì a sfiorare la prostata e a farlo inarcare fu certo che non l’avrebbe ferito.
    Lo baciò ancora sulle labbra, divorandole, spogliandosi velocemente.
    Lanciò lontano pantaloni e camicia, seguiti dai boxer ormai inutili - erano solo fastidiosi.
    Si stese sopra il cinese, facendogli sentire il suo desiderio.
    Rei mugugnò, stringendosi a lui.
    Fallo...
    Ordine o preghiera?
    Al russo ormai non importava più. Avevano oltrepassato il limite del gioco e in quel istante c’erano solo loro e il desiderio che li spingeva l’uno contro l’altro.
    Kai gli carezzò i capelli e lento entrò in lui trattenendo il respiro.
    Caldo. Stretto.
    Piacevole.
    Ma non era quello il momento di pensare al suo piacere. Esisteva solo Rei.
    Rei e basta.
    Avvertì un sospiro e spinse ancora.
    Con le labbra gli percorreva il collo.
    Sentiva il cuore dell’amante battere furiosamente e le mani stringerlo forte.
    Kai...
    Altra spinta altro gemito.
    Chiuse gli occhi ed entrò ancora in lui, giungendo finalmente a farlo inarcare e tirare indietro il capo.
    Sentì le unghie dell’amante artigliarli la schiena mentre dalla gola usciva un forte gemito di piacere.
    Osservò il viso di Rei sudato.
    Non si sarebbe mai stancato di quel espressione di puro piacere dipinta sul volto del cinese.
    Di quegli occhi ambrati liquidi di lussuria.
    Uscì quasi del tutto dal caldo corpo dell'amante venendo subito raggiunto da un verso frustrato, sostituito da un gemito al successivo affondo.
    Oscillò con il bacino carezzandogli il viso, gli scosto i capelli dalla fronte.
    " Rei...", mormorò donandogli un casto bacio che poco aveva a che fare con la loro peccaminosa unione.
    Il cinese sorrise, allacciando le gambe dietro la schiena di Kei, attirandolo ancor più a sé per assecondare quei movimenti che si facevano sempre più veloci.
    Il desiderio si mischiava alla necessità.
    Frenetici i loro corpi si muovevano seguiti da alti gemiti.
    I loro nomi, ripetuti come una preghiera.
    Fino a giungere all’apice del loro piacere.
    Silenziosi cercavano di riprendere fiato, stretti ancora in quel caldo abbraccio con l’aria impregnata dei loro respiri.
    Rei si strinse all’amante.
    Sei un bastardo.”, il suo tono era fintamente arrabbiato. “ Ora mi dovrò rifare la doccia...”
    “ Tsk... è colpa tua. La prossima volta chiudi la porta a chiave.”, ribatté il russo.
    “ E tu cerca di tenere a bada gli ormoni.”, ridacchiò sollevandosi appena per guardarlo in viso.
    Era bello Kai con quel espressione beata dopo il sesso.
    “ Come se non ti piacesse...”, commentò, alzando il braccio per costringere il cinese di nuovo steso.
    Rei sbuffò una risatina, accoccolandosi di nuovo nell’ampio petto del russo.
    “ Mai detto... è solo che mi fai paura con quei tuoi attacchi.
    L’altro lo strinse forte.
    “ La prossima volta ti lascio un biglietto scritto: ‘Rei voglio scopare’.”
    Il cinese avvampò.
    “ Idiota.”
    “ ...”
    Calò di nuovo il silenzio rotto solamente dagli altri loro respiri.
    Senza fiatare il cinese si alzò dopo un po’.
    “ Dove vai?”
    “ Doccia.”
    “ ...”
    Recuperò l’accappatoio abbandonato per terra.
    “ Rei...”
    Alzò lo sguardo sull’amato, scontrandosi con quelle violacee iridi maliziose.
    “ S-sì?”
    Come poco prima... sentiva mille campanelli d’allarme suonargli in testa e sapeva che li avrebbe ignorati.
    Ci facciamo la doccia insieme.”

     
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  2. »Assassin Panda´
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    Questa fiction forse è una delle più erotiche che tu abbia mai scritto -ma quante volte avrò detto questa frase?-

    Innanzitutto adoro l'approccio di Kai e la successiva scena del piede, sullo sgabello... è qualcosa di dannatamente erotico °ç°

    Poi adoro l'imbarazzo di Rei, il loro rapporto quasi possessivo e il finale... è proprio da Kai, sia la parte del biglietto che quella della doccia... non credo che abbiano fatto una tranquilla doccia XD

    Insomma, non sono un assidua fan del Fandom di Beyblade, ma è stato un fandom che ha caratterizzato particolarmente la mia infanzia e sono contenta di poter trovare fanfiction così belle sulle mie coppie preferite di questo fandom, il che è raro ^O^ -ti ho mai detto che la Kai/Rei è una delle mie OTP di Beyblade? XD-
     
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1 replies since 11/11/2009, 18:03   103 views
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