Attesa in Famiglia

Per Tutti | Francia/Inghilterra, America, Canada

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    ~ The Huntress Princess
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    Titolo: Attesa in Famiglia
    Fandom: Axis Powers Hetalia
    Personaggi: Inghilterra (Arthur Kirkland), Francia (Francis Bonnefoy), America (Alfred F. Jones), Canada (Matthew Williams)
    Genere: Introspettivo
    Rating: Verde
    Avvertimenti: OneShot, Shonen-ai, Alternative Universe (AU)
    Conteggio Parole: 673 (FiumiDiParole)
    Note: 1. Buon Natale amore<3 Solo questo<3
    2. Partecipa al Calendario dell'Avvento: 24 Dicembre con prompt Aspettando la Mezzanotte.
    3. Partecipa a FiumiDiParole.

    { Attesa in Famiglia ~



    Come trottoline i bambini correvano per casa - Alfred era più agitato del solito e Matthew si limitava a seguirlo, silenzioso come sempre, stringendo l'orso di peluches più grande di lui - parevano interminabili gli ultimi minuti prima della mezzanotte.
    Mezz'ora. Trenta, miseri, minuti.
    Decisamente troppi per dei bambini che, nell'attesa di aprire quegli immensi regali che stavano sotto l'albero, non avevano altro da fare che correre per casa sotto lo sguardo divertito della mamma e un po' seccato del papà... se poi la mamma era un maschio a loro non importava: era pur sempre la mamma.
    " Volete darvi una calmata?", chiese Arthur, afferrando i due bambini che ebbero la sfortuna di passare vicino a lui.
    Doveva sempre rovinare tutto, era un padre troppo serio per i loro gusti e...
    " Rischiate di farvi male correndo così per casa."
    ... e decisamente si preoccupava un po' troppo.
    " Suvvia Arthùr corrono sempre per casa e non si fanno mai niente.", lo riprese divertito Francis, scompigliando i capelli di Alfred che, trovando come sempre l'appoggio della mamma, sorrise complice.
    " C'è l'Albero di Natale. Ci sono i regali e ci sono i fili delle luci: possono inciampare.", tagliò corto l'inglese trovando l'appoggio di Matthew che, più ubbidiente del fratello, resto buono buono davanti ai genitori.
    " Papà se tu rischi sempre di cadere perché dovremo farlo anche noi?", si impuntò Alfred.
    " Perché il papà parla con gli spiritelli ed ha la testa tra le nuvole.", rincarò Francis.
    " Fatine.", sbottò Arthur, come se quella correzione fosse più importante sia del fatto che i bambini si potessero far male, sia del suo parlare con gli amici immaginari alla sua età - non era vero, parlava con le fatine quando era un bambino: era il francese che usciva quella storia solo per prenderlo per i fondelli.
    " Sempre invisibili sono.", rispose Francis ridendo poi, carezzando anche la guancia di Matthew, che socchiuse gli occhi nel godersi quella coccola, decise di dare manforte al compagno. " Manca poco ugualmente alla mezzanotte. Ora voi vi sedete qui mentre io e il papà vi portiamo un dolcetto: il tempo volerà, ve lo prometto."
    " Davvero?", pigolò Matthew piano, venendo coperto dagli schiamazzi di Alfred che, credendo alle parole della mamma, salto sul divano davanti alla tv.
    " È un tuo dolce mamma?"
    " Mi arresterebbero se vi lasciassi mangiare quello che prepara il papà."
    " Francis!", esclamò Arthur colpito ancora nell'orgoglio, facendo ridere Alfred.
    Anche il francese ridacchiò e, facendo sedere anche Matthew si alzò trascinando via il compagno.
    " Sei uno stronzo.", borbottò l'inglese una volta in cucina.
    " Un genio vorrai dire.", lo corresse Francis. " Tra meno di dieci minuti i bambini saranno già nel mondo dei sogni e tu non ti dovrai preoccupare, mon amour."
    " Cosa te lo fa pensare?"
    " Il fatto che non restano mai svegli fino a quest'ora."
    " Sono eccitati per il Natale."
    " Certo, ma sono anche stanchi."
    " Nh..."
    Forse Francis aveva ragione, aguzzando le orecchie infatti non sentiva più gli schiamazzi di Alfred e i mormorii di Matthew ed affacciandosi nel salotto vide i due bambini addormentati uno vicino all'altro con un bel sorriso estasiato.
    " Visto?", ridacchiò Francis, posando il mento sulla spalla dell'inglese.
    " Tsk. Solo fortuna.", non gliel'avrebbe mai data vinta ma, al tempo stesso, non lo allontanò neanche quando le sue braccia gli cinsero i fianchi.
    " Auguri, mon chenille.", mormorò piano il francese baciandogli rumorosamente la guancia mentre l’orologio segnava la mezzanotte.
    Arthur sospirò e, rigirandosi nell’abbraccio, gli concesse un bacio più profondo.
    “ Auguri, stupid frog.”, sussurrò sulle labbra di Francis.
    “ Amo aspettare la mezzanotte in questo modo...”
    “ Con i bambini che stressano?”
    “ No. Con i bimbi che dormono e noi due che ci baciamo allo scoccare della mezzanotte.”, cinguettò il francese.
    “ Goditelo per quest’anno. Quei due non continueranno ad addormentarsi sempre prima e crescendo diventeranno più chiassosi.”
    “ Alfred lo diventerà. Matthew sarà la sua coscienza e cercherà di farlo ragionare.”, rispose il francese, conscio che però il suo compagno aveva sfortunatamente ragione: i bambini non sarebbero rimasti tali per tanto tempo e alla fine anche quella trepidante attesa per la mezzanotte sarebbe diventata una nottata come tante altre.




    Edited by p r i n c e s s KURENAI ~ - 26/12/2010, 15:31
     
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