3. La Danza della Neve

Per Tutti | Cho Hakkai/Sha Gojyo

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    Titolo: From the Sky
    Titolo del Capitolo: La Danza della Neve
    Fandom: Saiyuki
    Personaggi: Cho Hakkai, Sha Gojyo
    Genere: Introspettivo
    Rating: Verde
    Avvertimenti: OneShot, Shonen-ai
    Conteggio Parole: 1032 (FiumiDiParole)
    Note: 1. A Francis che è tanto amabile >ç< e spero di non aver fatto una schifezza con questa fic >//<
    2. Scritta per la Maritombola indetta da Maridichallenge con prompt: 80. "Alle volte mi vengono in mente delle cose con cui non sono affatto d'accordo." (Woody Allen)
    3. Partecipa al Calendario dell'Avvento: 7 Dicembre con prompt “Mi piace la neve. Mentre scende ci parla e sembra che il tempo si fermi. Tutti sono tappati in casa e bevono cioccolate bollenti.” (Da "Everwood” – Episodio 1.09 “Un padre a metà”).
    4. Partecipa al The One Hundred Prompt Challange indetto da BlackIceCrystal. Con prompt 18. Neve
    5. Partecipa a FiumiDiParole.

    { From the Sky ~
    - 3. La Danza della Neve -



    Leggeri i fiocchi di neve danzavano nell’aria e sospinti dal lieve vento volteggiavano fino ad incontrare le superfici già tinte del candido colore della neve. Era uno spettacolo unico e, rapito da quel fenomeno, Hakkai se ne stava seduto accanto alla finestra: un sorriso sulle belle labbra ed una calda e rassicurante coperta sulle spalle.
    Era la prima neve dopo anni ed il poterla osservare ancora, con una nuova vita - non era più Cho Gono, lui ormai era Cho Hakkai -, lo lasciava piacevolmente senza fiato.
    La stessa la mancanza d’aria, di rimando, la provava anche Gojyo nell’osservare un altro spettacolo ugualmente stupendo che, oltre ad attirare inesorabilmente i suoi occhi, lo lasciava anche alquanto contrariato.
    Si era ritrovato di punto in bianco a fissare con insistenza il suo coinquilino con un’insana voglia che lo faceva fremere. Era un turbamento che conosceva, l’aveva provato spesso verso delle avvenenti donne, ma mai verso un uomo. Ma nonostante tutto continuava a desiderare di abbracciarlo, di baciare quelle labbra fini, di carezzare quel corpo atletico e di sentire il suo nome ansimato dal demone con tono da amante - voleva sentire come poteva essere erotico il suo nome sussurrato con la voce profonda del demone.
    Sembrava normale nel pensarlo in quel modo ma, in realtà, era assolutamente assurdo. Non riusciva a credere di desiderare in quel modo Hakkai, anche se doveva ammettere che era decisamente un bel tipo - caratterialmente e non.
    Provò ad imporsi un altro punto sul quale concentrarsi ma fallì miseramente e nella sua testa continuava a rimbombare la voce immaginaria del suo coinquilino che lo chiamava in preda al piacere.
    “ Gojyo?”, riscosso dalla vera voce del compagno, il mezzo demone sussultò e puntò le sue iridi scarlatte sull’altro.
    “ S-sì?”, si insultò mentalmente per non essere riuscito ad evitare che la sua risposta tremasse.
    “ Hai una faccia... va tutto bene?”, chiese dolcemente Hakkai con tono chiaramente preoccupato.
    “ Tutto bene. Solo che ogni tanto mi vengono in mente cose che non mi vanno a genio.”, borbottò il rosso senza riuscire minimamente a fermare le sue gote che si tinsero lievemente di una vaga colorazione scarlatta.
    Nella sua mente si fece però subito avanti una semplice domanda: davvero non era d’accordo con quei pensieri? Davvero non gli andava a genio il desiderare Hakkai?
    Sinceramente non era poi così difficile, e neanche orribile, l’immaginarsi il demone come amante... quindi quell’affermazione poteva benissimo essere una bugia. Sperava solo che l’altro non se ne rendesse conto.
    “ Una bella tazza di cioccolata bollente ci aiuterà!”, sorrise allegro Hakkai, alzandosi per abbandonare la sua postazione accanto alla finestra.
    Gojyo mugugnò, seguendolo con lo sguardo fino alla cucina per osservarlo affaccendarsi per preparare la calda bevanda.
    Sembrava quasi una mogliettina che si prendeva cura del marito... ed in fondo il loro rapporto non era poi così diverso: tranne quando era Hakkai a difenderlo e diventava di conseguenza lui il marito per lasciargli il comodo ruolo di moglie coccolata e protetta.
    “ Mi piace la neve.”, commentò poco dopo il demone, voltandosi appena verso il compagno per poterlo guardare.
    “ Davvero? Per me è una seccatura.”
    “ Perché dovrebbe esserlo?”
    “ Con questo tempaccio non posso andare al locale.”
    “ Le tue amiche ti aspetteranno se manchi per qualche notte. Se sei bravo come dici...”, ribatté con un sorriso Hakkai, espressione che a Gojyo parve quasi seccata.
    “ Sembri geloso.”, constatò. “ Ma dimmi... tu perché la trovi così bella?”
    “ Perché se la guardi sembra quasi danzare... è così elegante e leggiadra. Inoltre ci si può rinchiudere in casa con dell’ottima cioccolata bollente.”, rispose con semplicità il demone controllando la cottura della bevanda per poi aggiungere un: “ Poi perché dovrei essere geloso? Spiegati meglio.”
    “ Lasciamo perdere.”, tagliò corto Gojyo, mandandosi indietro i capelli in un gesto che doveva esprimere non curanza per tutto quel discorso che lo stava decisamente mettendo su una strada che non voleva percorrere... o almeno credeva.
    “ No. Rispondimi.”, il sorriso che gli donò l’altro lo fece quasi tremare.
    Hakkai sapeva essere inquietante, era in grado di incutere terrore semplicemente piegando quelle sue labbra - bellissime secondo il mezzo demone.
    “ Per via delle mie donne.”, rispose piano Gojyo.
    Non era convinto dal voler mettere così a nudo i suoi sentimenti... anche perché non era neanche sicuro di essere d’accordo con quello che provava.
    “ Dici?”, chiese ironico Hakkai senza far sparire quel suo sorriso.
    “ Dico.”, Gojyo lo fissò facendosi serio.
    Infondo lui era sempre stata una persona impulsiva e, come al solito, doveva mettersi in gioco.
    “ Penso che ti piaccia tanto la neve perché sto con te.”, aggiunse.
    “ Stai diventando un po’ egocentrico.”, ridacchiò il demone, versando la cioccolata nelle tazze che aveva preparato.
    “ Sono o no il tuo castigo? Il mio rosso...”, rispose Gojyo, lasciando in sospeso la frase come a dare all’altro libera interpretazione.
    “ Come penitenza sei perfetto.”, commentò ancora Hakkai porgendo al compagno la tazza fino a potergli sfiorare per qualche istante le dita. “ Devo prendermi sempre cura di te. Ti dimentichi addirittura il giorno in cui portare fuori la spazzatura.”
    “ Mh...”, Gojyo lo fissò immobile, specchiandosi in quelle profonde iridi verdi - si diceva che fosse il colore della speranza ed in effetti, per come era entrato nella sua vita, Hakkai era diventato quasi un’ancora di salvataggio.
    Era una persona importante che non poteva permettersi di perdere. Ricordava ancora il sordo dolore che aveva provato nel sentire quel maledetto bonzo corrotto dirgli che Cho Gono era morto senza che lui potesse salvarlo.
    Perché si sarebbe messo contro tutto e tutti pur di farlo restare vivere. In fondo era stato il mezzo demone a salvarlo quando l’aveva trovato per strada: quella vita gli apparteneva di diritto, ecco!
    “ Ma devo anche ammettere...”, soggiunse Hakkai dopo qualche attimo di silenzio, piegandosi leggermente in avanti con un sorriso che aveva un qualcosa di malizioso. “ Che non hai tutti i torti.”, concluse donandogli un leggero bacio.
    Gojyo restò inizialmente stupito poi, abbandonando la tazza di fumante cioccolata sul tavolo, si apprestò a rispondere a quel contatto tanto desiderato stringendo a sé il compagno.
    Sicuramente la calda bevanda si sarebbe raffreddata, ma a nessuno dei due importava per davvero. Si sarebbero riscaldati loro in un modo ancor più piacevole sotto l’attento e silenzioso sguardo dei fiocchi di neve che ancora danzavano tagliandoli fuori dal mondo... esattamente come desideravano.

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    Edited by p r i n c e s s KURENAI ~ - 10/12/2010, 12:56
     
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