16. Piccolo e Indifeso

Per Tutti | America/Giappone, Pochi-kun

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    ~ The Huntress Princess
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    Titolo: Advent's Time
    Titolo del Capitolo: Piccolo e Indifeso
    Fandom: Axis Power Hetalia
    Personaggi: Giappone (Kiku Honda), America (Alfred F. Jones), Pochi-kun
    Genere: Introspettivo, Fluff
    Rating: Verde
    Avvertimenti: OneShot
    Conteggio Parole: 598 (Word)
    Note: 1. Pochi-kun, per chi non lo sapesse, è il cagnolino adottato da Giappone.
    2. Scritta per il Calendario dell'Avvento: 16° giorno indetto da michiru-kaiou7

    { Advent's Time ~
    - 16. Piccolo e Indifeso -



    Si nascondeva, tremante, tra un muro ed un cassonetto. Faceva nevicava da ormai ore e lui, senza una casa, non toccava cibo da giorni.
    Era debole ed aveva paura. Tutto in quella città lo terrorizzava e, più passava il tempo, più faticava a comprendere quello che gli accadeva attorno.
    Vedeva strane figure affollare le entrate dei negozi, addobbati per quella che sembrava essere una festa e le strade, pulite regolarmente per via della neve, erano piene di sconosciuti che, camminando veloci, non si curavano minimamente di lui: troppo piccolo, sporco e denutrito per attirare l’attenzione.
    L’ennesimo tremito lo scosse e cercò, con le poche forze che gli restavano, di scrollarsi di dosso la neve che gli era caduta addosso, emettendo un basso guaito lamentoso. Poi, d’un tratto, un’ombra lo coprì e, istintivamente - per puro senso di sopravvivenza -, si ritrasse ulteriormente dietro il suo rifugio, fissando spaventato i grandi occhi di un altro sconosciuto che si era chinato su di lui.

    Japan?! Che fai lì?”, domandò Alfred, stupito dallo strano atteggiamento di Kiku che, di punto in bianco si era fermato vicino ad un cassonetto, rischiando si far cadere una donna carica di pacchetti natalizi che camminava vicino a lui.
    “ A-america-san... c’è un cagnolino qui...”, rispose con voce sommessa Giappone, senza distogliere lo sguardo dal piccolo cagnolino che, tremante, cercava di fuggire. L’aveva sentito guaire poco prima, un verso così basso e debole che sembrava quasi quello di un animale moribondo e trovandolo, aveva subito capito che quell’impressione non era poi così lontana dalla realtà.
    Gli si stringeva il cuore nell’osservare quell’esserino e, allungando la mano, cercò di farsi annusare: doveva fargli capire che non aveva cattive intenzioni. Voleva solo aiutarlo.
    “ E che intendi fare?”, domandò ancora America aspettando il compagno che, non appena riuscì nel suo intento, si risollevò tenendo il cagnolino in braccio, cercando di coprirlo con il kimono che indossava. Tremava ancora ma, avvolto da quel rassicurante calore e odore, lentamente pareva calmarsi.
    “ Gli darò da mangiare... è piccolo e indifeso... sarebbe morto sicuramente.”, mormorò con le gote leggermente rosse per l’imbarazzo.
    America sorrise e, passando un braccio attorno alle spalle del giapponese lo attirò a sé, costringendolo a proseguire il loro cammino per le strade trafficate di Washington.
    “ Quel cagnolino ha avuto il più bel regalo di Natale che si potesse avere.”, dichiarò ridendo.
    “ D-davvero?”
    “ Certo. L’hai salvato.”, rispose. “ Ti sei comportato da vero eroe , Kiku. Sono fiero di te!”, aggiunse con orgoglio, facendo arrossire ulteriormente Giappone.
    “ Po-potremo tornare a casa?”, chiese il moro con un filo di voce, superando a stenti l’imbarazzo.
    Ehhh!? E perché?!”
    “ Dovrebbe mangiare...”, coccolò il cagnolino, carezzandone il pelo un po’ duro per via della sporcizia: sicuramente lavandolo sarebbe diventato bianco e morbido.
    “ Fermiamoci alla McDonald!”, esclamò Alfred con convinzione.
    “ N-non penso sia una buona idea...”
    “ Ah... ok. Allora andiamo a casa.”, borbottò deluso l’americano, facendo dietrofront per ripercorrere la strada verso la sua abitazione, schivando i passanti che continuavano a entrare e uscire dai negozi addobbati per il Natale. “ Hai già pensato ad un nome?”
    “ Un nome?!”, ripeté Kiku, assumendo un’espressione pensosa, non aveva mai dato dei nomi e voleva qualcosa di semplice. “ Pochi.”, rispose.
    “ E che razza di nome è?! Non era meglio: Hero?!”
    Giappone non rispose, continuando ad osservare quello che da quel momento in poi si sarebbe chiamato Pochi, e si ritrovò ad accennare un leggero sorriso.
    Avrebbe fatto del suo meglio per allevare quel cucciolo. Era pronto a giurarlo sul suo onore di giapponese.


    Edited by p r i n c e s s K U R E N A I ~ - 16/12/2009, 13:55
     
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  2. Hidan. ~
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    User deleted


    Kiku e Alf!<3
    Ma quanto è serio e dolce quel giapponesino?*w*
    Io me lo mangerei!=ç=
    E poi Pochi... Waaa!!!<3

    Troppo bella, anche se ormai è scontato dirlo!X3

    Ps Anche io al Mc con Alfreeed!=ççç=
     
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1 replies since 16/12/2009, 12:49   126 views
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